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Mad Heidi: una commedia trash finanziata dai fan

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Mad Heidi è una commedia splatter in cui l'icona della letteratura svizzera dà il via a una sanguinosa guerra contro i fascisti del formaggio. / Swissploitation Films Gmbh

In Mad Heidi, l'icona della letteratura svizzera Heidi conduce una guerra sanguinosa contro i "fascisti del formaggio". Chi ha prodotto il film, pubblicato su Internet l'8 dicembre, spera di scuotere l'industria cinematografica tradizionale adottando un modello di distribuzione innovativo.

Il lancio di Mad Heidi è stato un successo. Il pubblico del Film Festival di Zurigo (ZFF), a settembre, ha reagito con entusiasmo alle battute di dubbio gusto e alle scene che mostrano una Heidi adulta che falcia i suoi nemici. Il cast e la troupe sono stati calorosamente applauditi quando sono saliti sul palco dopo la proiezione.

Oltre a figurare sul programma ufficiale della rassegna zurighese, Mad Heidi è stato presentato in più di 20 festival internazionali. In agosto, il film ha persino vinto il premio del pubblico al Festival internazionale del film fantastico (BIFFF) di Bruxelles, una delle tre più importanti manifestazioni del mondo dedicata a questo genere cinematografico.

Una campagna di finanziamento partecipativo riuscita

Il film è ambientato in una Svizzera distopica, caduta sotto il dominio fascista di un malvagio tiranno del formaggio. Heidi, ormai adulta, parte in missione per liberare la sua patria dal dittatore.

Il progetto è iniziato nel 2017. Dietro il film ci sono alcuni veterani del settore, come Tero Kaukomaa (Iron Sky), Valentin Greutert (Bruno Manser: La voce della foresta) e il regista svizzero Johannes Hartmann. Insieme hanno creato un modello di business innovativo per il finanziamento e la distribuzione della pellicola, che sperano diventi un esempio per le produzioni più piccole.

Un film di exploitation è generalmente un film a basso budget o di serie B, che cerca di ottenere un rapido profitto “sfruttando” tendenze o argomenti sensazionali, scioccanti o tabù (ad esempio, violenza, perversione, droga o sesso). Questi film provocano spesso reazioni forti nel pubblico, come il desiderio (“sexploitation”) o il disgusto. Si dice anche che traggano profitto dai piaceri colpevoli del pubblico.

Nessun argomento è tabù, per cui sono nati innumerevoli sottogeneri, come la Ozploitation (riferito ai film horror australiani), la “carsploitation” (Grindhouse – A prova di morte di Quentin Tarantino ne era un omaggio) o la sharksploitation (in riferimento agli squali). Negli Stati Uniti, la blaxploitation (film realizzati con attori e attrici di colore per un pubblico di colore in ambientazioni prevalentemente nere, come Shaft) è fiorita negli anni Settanta.

Heidi, vera e propria icona svizzera, era lo strumento perfetto per realizzare il loro sogno. La trama e il modello di produzione hanno creato scalpore quando il primo trailer del film è stato diffuso online nel settembre 2018. Gli appassionati e le appassionate del genere hanno apprezzato sia l’idea di una Heidi adulta che combatte un gruppo di fascisti, sia il modello di finanziamento del film, che ha offerto loro l’opportunità di investire nel progetto e di trarne profitto.

L’obiettivo iniziale del team di Mad Heidi era di raccogliere 2 milioni di franchi attraverso il finanziamento partecipativo per coprire i costi delle riprese e della post-produzione. Il progetto era quello di distribuire il film in tutto il mondo, ma esclusivamente sul web, per non doversi affidare a grandi società di distribuzione e per evitare la pirateria. Il crowdfunding, basato sulla tecnologia blockchain, è stato lanciato nel settembre 2020. Nell’aprile 2021, i produttori hanno raggiunto il loro obiettivo finanziario.

Il team di Mad Heidi ha cercato di raccogliere 2 milioni di franchi svizzeri per le riprese e la post-produzione vendendo 4’000 azioni da 500 franchi l’una. Le transazioni sono state registrate tramite la tecnologia blockchain e i profitti vengono automaticamente versati dopo l’uscita del film a chi ha investito.

“Tutti i contratti sono dematerializzati, quindi non c’è bisogno di complicate pratiche burocratiche, spiega Valentin Greutert, produttore di Mad Heidi. Il sistema garantisce anche la trasparenza dei fondi, in quanto è difficile manometterlo dall’esterno”.

Un totale di 538 persone provenienti da 19 Paesi hanno investito 2 milioni di franchi svizzeri nel progetto. “Gli investimenti sono arrivati soprattutto dalla Svizzera e dalla Germania, ma anche dal Giappone, dove è nata la serie animata Heidi”, spiega Valentin Greutert, produttore di Mad Heidi.

Intoppi lungo il percorso

Non tutto però è filato liscio. La prima difficoltà è stata la partenza, nell’estate 2021, dell’attrice Jessy Moravec, che aveva interpretato Heidi nel trailer del film. Questa decisione è stata motivata dal desiderio di concentrarsi maggiormente sulla sua carriera di regista e produttrice.

valentin Greutert
Il produttore Valentin Greutert ha al suo attivo già una ventina di film. Valentin Greuert

La trama sanguinosa ha suscitato controversie. Il momento clou del film è una scena in cui Heidi, vestita con il tradizionale costume svizzero, fa a pezzi i suoi nemici usando un’alabarda. La Federazione svizzera dei costumi ha considerato il corpetto del costume di Heidi “un affronto alla tradizione svizzera”. Secondo Valentin Greutert, l’associazione ha persino scritto un’e-mail a tutti i negozi di tessuti in Svizzera chiedendo loro di non vendere i materiali utilizzati per realizzare i costumi di Mad Heidi.

Il film è stato girato in 27 giorni, alla fine del 2021, in uno studio di Berna e in un anfiteatro romano a Martigny, nel Canton Vallese. Un tempo di ripresa insolitamente breve per una pellicola d’azione. “Normalmente, avremmo avuto bisogno di almeno 40 giorni per girare un film del genere, ma non abbiamo potuto a causa dei vincoli di budget, spiega Valentin Greutert. Abbiamo però avuto la fortuna di avere un cast e una troupe formidabile”.

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Le riprese si sono svolte in Svizzera lo scorso autunno. Poiché Heidi è molto popolare in Giappone, un’attrice per metà giapponese (la terza da sinistra) ha interpretato Clara. © Swissploitation Films / madheidi.com

Progetti simili sono già falliti

Gli investitori istituzionali, le commissioni cinematografiche e gli enti pubblici di finanziamento sono generalmente riluttanti a sostenere film estremi come Mad Heidi. Consapevole di queste limitazioni, la produzione si è affidata a una strategia basata sui e sulle fan, pur tenendo conto delle potenziali insidie di questo modello.

Il film Iron Sky del 2012, diretto da Tero Kaukomaa, è stato il risultato di un’iniziativa di finanziamento partecipativo coronata da successo. L’idea dei nazisti venuti dallo spazio per invadere la Terra piace agli appassionati e alle appassionate di film di serie B e il progetto ha raccolto rapidamente un milione di euro. Tuttavia, chi ha investito è rimasto amaramente deluso in seguito. Il film è stato un fallimento finanziario a causa dell’inadeguata strategia di distribuzione, che ha portato a una massiccia pirateria. Un sequel è stato poi ritardato per una causa per violazione del diritto d’autore. I dischi Blu-ray, offerti come vantaggio a chi aveva investito, non sono mai stati consegnati. La società di produzione è infine fallita nel 2020.

“Sono rimasto più deluso dall’atteggiamento poco sincero dei produttori, che si sono rifiutati di comunicare la situazione, che dai bassi rendimenti ottenuti”, afferma un investitore che desidera mantenere l’anonimato. Quando è stata lanciata la campagna di crowdfunding per Mad Heidi, alcune persone hanno espresso su Facebook e Twitter le loro preoccupazioni riguardo al coinvolgimento di Tero Kaukomaa.

Tuttavia, Valentin Greutert afferma che Tero Kaukomaa si è ritirato dal progetto un anno e mezzo fa a causa di divergenze di opinione e che non è coinvolto in alcun processo decisionale o di finanziamento della produzione. “L’investimento in Mad Heidi si basa sulla fiducia e sulla credibilità, afferma. Abbiamo mantenuto la promessa: abbiamo terminato le riprese e distribuito il film come previsto. Ne siamo orgogliosi”.

In collaborazione coi fan

Nonostante l’intenzione dei produttori di trasmettere Mad Heidi esclusivamente su Internet, il fermento che circonda il film non è sfuggito alle società che gestiscono sale cinematografiche. Anche i fan, già entusiasmati da un’intelligente campagna sulle reti sociali, volevano vederlo sul grande schermo. “Per questo motivo abbiamo accettato di proiettare il film nei cinema in Germania, Svizzera, Austria e Spagna per due settimane prima di pubblicarlo online, spiega Valentin Greutert. Abbiamo anche assunto uno specialista per prevenire il più possibile la pirateria”.

Gli investitori riceveranno automaticamente il cosiddetto ricavo condiviso (ricavi netti, dopo deduzione dei costi d’esercizio) una volta che il film sarà messo online. Valentin Greutert non vuole sbilanciarsi sul profitto previsto in questa fase, ma afferma: “C’è stato molto interesse nei festival cinematografici. Lavoro nella produzione da 20 anni e posso dire, in base alla mia esperienza, che Mad Heidi decollerà”.

Valentin Greutert sottolinea il buon rapporto tra i produttori e le persone che hanno investito nel progetto. “Queste persone hanno amato vivere questa avventura con noi”, dice. Fin dall’inizio del progetto, il team di produzione ha creato una notevole comunità sulle reti sociali, mantenendosi in stretto contatto non solo con chi ha investito, ma anche con una vasta base di appassionati ed appassionate. Hanno persino aiutato i creatori a trovare location e costumi.

“Per molti fan, gli aspetti dietro le quinte della produzione cinematografica rimangono sconosciuti. Per questo sono stati felici di partecipare a questo viaggio speciale, afferma Valentin Greutert. I film stravaganti sono necessari nel nostro tempo. Cambiamenti climatici, guerre, pandemie: in questi tempi deprimenti, le stupidaggini possono salvare il mondo”.

Articolo a cura di Mark Livingston

Traduzione di Daniele Mariani

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