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Ragazzi nel cuore della politica svizzera

Giovani svizzeri dell'estero nel 'tempio'del potere politico svizzero swissinfo.ch

Il sistema politico svizzero sorprende regolarmente i giovani della Quinta Svizzera, che visitano ogni anno il Palazzo federale a Berna.

Molti di loro sentono parlare per la prima volta di democrazia diretta o sistema di concordanza. A spiegare il significato di queste parole ad un gruppo di giovani svizzeri dell’estero è stata, alcuni giorni fa, la stessa presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey.

Giunti da ogni parte del mondo, su invito della Fondazione per i giovani svizzeri dell’estero, 36 ragazze e ragazzi sono stati accolti giovedì scorso a Palazzo federale dalla presidente della Confederazione e ministra degli affari esteri.

Esprimendosi in francese, tedesco e soprattutto inglese, Micheline Calmy-Rey ha dato il benvenuto, a nome del governo, ai giovani visitatori, che trascorrono due settimane a St. Cergue, nel canton Vaud, uno degli 8 campi estivi di vacanze organizzati quest’anno dalla Fondazione.

“La presidente svizzera è una persona molto simpatica”, dice a swissinfo subito dopo la visita Josefina, una quattordicenne che vive in Argentina. “Già 4 anni fa ho avuto l’occasione di venire a Palazzo federale. Siamo stati accolti da un signore molto alto, di cui non ricordo però il nome”.

Un solo motivo di delusione

“Questo incontro mi ha permesso di imparare molte cose sulla Svizzera, ad esempio che non vuole aderire all’Unione europea e che dispone di un sistema di governo diverso dagli altri paesi”, aggiunge Josefina Zancaner.

Grazie a questa visita, la giovane proveniente dall’Argentina dice di essere ora maggiormente attirata dalla Svizzera.

“Adesso conosco meglio il mio paese di origine. La gente è molto gentile e tutto è pulito. Mi sento bene in questo paese ricco. Ma sono anche contenta di ritornare a Buenos Aires con i miei tre fratelli”.

Anche il fratello undicenne Guillermo si dichiara soddisfatto da quanto appreso durante l’incontro con Micheline Calmy-Rey. Ora desidera “incontrare altri presidenti, per sapere se la pensano allo stesso modo”.

“Un incontro come questo non è possibile in Argentina. I due paesi sono molto diversi. La Svizzera è molto ben organizzata e la gente pensa sempre al bene comune, quando fa qualcosa”, spiega la sorella Augustina.

Solo una cosa sembra aver deluso la maggior pare dei ragazzi invitati a Palazzo federale: la presidente svizzera ha ammesso di “non essere appassionata di sport”.

Rispetto, pulizia e natura

Per la tredicenne Naima Guevara Rodriguez è alquanto sorprendente il fatto che la Svizzera venga governata da soli 7 ministri. “Mi sembra una cosa troppo complicata”. Pure insufficiente, a suo modo di vedere, la presenza di due sole donne nell’esecutivo.

Nata a Ginevra, Naima vive attualmente a Barcellona. Suo padre è colombiano e sua madre metà svizzera e metà argentina. “Però mi sento al 100% svizzera”, replica la ragazza. “Apprezzo molto il senso del rispetto e la pulizia della Svizzera. In Spagna, Colombia e Argentina le strade sono sporche”.

“La Svizzera è il paese più avanzato del mondo dal punto di vista civico. È come un paradiso. La gente si rispetta e nelle grandi città vi sono degli alberi e dei parchi”, si entusiasma Martin Sedó, pure proveniente dalla Spagna.

Il ragazzo ha chiesto a Micheline Calmy-Rey cosa intende fare per migliorare la situazione in Svizzera e con quali presidenti dei paesi membri dell’Unione europea intrattiene rapporti migliori.

“Mi ha risposto che vi è un mucchio di cose da fare e che lei cercherà di dare il meglio di se stessa. Mi ha anche detto che s’intende bene con tutti i presidenti dell’UE, non ha problemi con nessuno”, racconta Martin.

Aria pura

Anuschka e Anthony Rüegg sono giunti a Berna dalla Cina. “La Svizzera rappresenta la metà della nostra vita. Siamo svizzeri dalla parte del padre. Ci veniamo ogni due anni a respirare aria pura, perché a Pechino vi è troppo inquinamento”, dice Anuschka.

“Veniamo volentieri in Svizzera perché la gente è cordiale e si riesce a spostarsi facilmente da una parte all’altra del paese. E poi ci piace osservare le montagne, che si scorgono quasi dappertutto”, aggiunge la ragazza.

Le Alpi sono tra le cose che hanno maggiormente affascinato anche Mónica, una giovane svizzera dell’estero che vive in Spagna. “Ritorno a Barcellona triste e contenta. Porterò con me queste belle immagini delle montagne svizzere”.

swissinfo, Rosa Amelia Fierro
(traduzione e adattamento di Armando Mombelli)

Da 90 anni la Fondazione per i giovani svizzeri dell’estero organizza colonie estive e invernali di vacanze per i giovani connazionali sparsi nei 5 continenti.

Questi soggiorni permettono ogni anno a centinaia di ragazze e di ragazzi di visitare il loro paese di origine, scoprire le proprie radici e scoprire l’identità svizzera.

Tra gli obbiettivi dei campi di vacanze vi è anche quello di familiarizzare i giovani svizzeri dell’estero con il sistema politico della Confederazione.

La Fondazione per i giovani svizzeri dell’estero offre degli aiuti alle famiglie che non possono sostenere da sole le spese per i campi di vacanze.

Questi soggiorni permettono ogni anno a centinaia di ragazze e di ragazzi di visitare il loro paese di origine, scoprire le proprie radici e scoprire l’identità svizzera.

Tra gli obbiettivi dei campi di vacanze vi è anche quello di familiarizzare i giovani svizzeri dell’estero con il sistema politico della Confederazione.

La Fondazione per i giovani svizzeri dell’estero offre degli aiuti alle famiglie che non possono sostenere da sole le spese per i campi di vacanze.

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