Da Vienna ad Amsterdam, l’Europa in piazza contro restrizioni
(Keystone-ATS) Nuova giornata di proteste contro le restrizioni in tutta Europa: l’epicentro è l’Austria, che ha fatto da apripista su ritorno del lockdown e vaccinazioni obbligatorie.
Ma le manifestazioni hanno punteggiato il sabato di molte città, da Zurigo e Losanna all’Olanda, tornata in piazza dopo la notte di violenze a Rotterdam, fino ai Balcani, dove il tasso di immunizzati con due dosi non raggiunge il 50%.
Il corteo più numeroso è stato quello di Vienna, dove la galassia no vax ha bloccato per ore il centro con manifestanti da diverse zone del Paese e anche dall’estero – sono comparse anche bandiere italiane – per la massiccia mobilitazione dell’ultradestra, a partire dall’austriaco Fpoe, il cui leader Herbert Kickl non ha però partecipato perché positivo al Covid e in quarantena.
Secondo le autorità, in piazza si sono radunate 35 mila persone. Nonostante un bel sole, diversi manifestanti hanno portato con sé gli ombrelli dopo la diffusione sulle loro chat Telegram della paradossale notizia di elicotteri della polizia pronti a “spruzzare vaccini” sul corteo. Una decina i fermati per comportamenti “aggressivi” e violazione delle norme anti-contagio, tra mascherine quasi inesistenti nonostante l’obbligo negli eventi di massa.
La protesta contro le restrizioni continua in tutta Europa. Dopo “l’orgia di violenza” a Rotterdam, anche l’Olanda è tornata in piazza, con manifestazioni nel centro di Amsterdam, tra imponenti misure di sicurezza, e a Breda. A Zagabria sono giunte migliaia di persone, con decine di bus dal resto della Croazia, per chiedere l’abolizione del green pass obbligatorio per i dipendenti pubblici e l’accesso agli edifici statali. A Belfast, centinaia di manifestanti contro l’introduzione della certificazione Covid in Irlanda del Nord hanno bloccato il traffico del centro. Manifestazioni si sono tenute pure in diverse città italiane.
Anche dall’altra parte del mondo i no vax alzano la voce. In Australia, 10mila persone hanno protestato a Sydney e circa duemila a Melbourne, mentre in Guadalupa, nelle Antille francesi, sono proseguite nonostante il coprifuoco le violenze scoppiate nei giorni scorsi contro l’obbligo vaccinale per i sanitari, con altri 29 fermi.