
Clinton nega ogni addebito nell’inchiesta sul caso Rich

Mercoledì sera, la Procura federale di New York ha deciso di aprire un'inchiesta penale su Bill Clinton per stabilire se il perdono concesso dall'ex presidente al finanziere svizzero Marc Rich sia stato "comprato" con donazioni, tramite l'ex moglie Denise. In un comunicato, Clinton nega ogni addebito.
Il ministro di giustizia John Ashcroft ha affidato l’inchiesta alla procuratrice di Manhattan Mary Jo White. La magistrata cercherà di scoprire se sia stato versato denaro in cambio del gesto presidenziale. Si prevede che saranno esaminati estratti conto bancari, bollette telefoniche e altri documenti.
Bill Clinton ha smentito che la controversa grazia da lui concessa al finanziere Marc Rich sia stata comprata da contributi, diretti o indiretti, al campo democratico. In un comunicato, diffuso dopo la notizia dell’avvio sul caso di un’indagine penale da parte della procura federale di New York, l’ex presidente ha assicurato di aver preso “la decisione di graziare Rich perchè ho ritenuto che era la cosa giusta da fare. Qualsiasi indicazione secondo la quale dei contributi a favore del Consiglio nazionale democratico o della mia biblioteca abbiano potuto pesare su tale decisione è assolutamente falsa».
La concessione della grazia ha sollevato un polverone negli Stati Uniti,, soprattutto dopo che la stampa ha scritto che l’ex moglie di Marc Rich è stata una generosa donatrice per il Partito democratico e che ha fatto regali personali ai Clinton. La stampa americana ha riferito che Denise Rich ha versato più di un milione di dollari al Partito democratico fra il 1993 e il 2000 e circa 400mila dollari alla biblioteca presidenziale di Bill Clinton in Arkansas. Avrebbe pure contribuito al finanziamento della campagna per il senato di Hillary Clinton.
La grazia concessa in extremis da Clinton è anche oggetto di inchieste parlamentari da parte di commissioni inquirenti della Camera dei rappresentati e del Senato.
Clinton aveva accordato la grazia all’esule miliardario in Svizzera il 19 gennaio scorso, poche ore prima della scadenza del mandato presidenziale. Rich fu incriminato dalla giustizia americana per evasione fiscale, frode, commercio illegale di petrolio con l’Iran. Nel 1983 si trasferì a Zugo.
Nel 1992, fu condannato in contumacia a 325 anni di carcere per frode fiscale e altri reati finanziari. Rich è considerato negli USA uno dei più grandi evasori fiscali di tutti i tempi.
swissinfo e agenzie

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