Giornalista svizzero arrestato in Indonesia
Un redattore della Neue Zürcher Zeitung è stato arrestato durante il fine settimana nella provincia indonesiana di Irian Jaya. La polizia lo accusa di aver lavorato illegalmente come giornalista, mentre disponeva soltanto di un visto turistico.
Secondo quanto comunicato dalla stessa NZZ, il giornalista arrestato, Oswald Iten, lavora da oltre 30 anni per il quotidiano zurighese e ha già visitato a più riprese la provincia indonesiana, dove da diversi anni sono in corso violenti scontri tra le forze governative e ribelli separatisti. Iten, accusato di aver violato la normativa sull’immigrazione, si sarebbe fatto notare dalla polizia mentre scattava alcune fotografie.
Dopo essere stato interrogato dalla polizia durante il finesettimana, Iten si trova attualmente in una prigione di Jayapura, il capoluogo di Irian Jaya. L’informazione è stata confermata dalla rappresentanza diplomatica elvetica a Giakarta. Il segretario d’ambasciata Norbert Bärlocher dovrebbe recarsi a Jayapura, per fornire assistenza al giornalista e chiarire le circostanze dell’arresto.
Stando a dichiarazioni rilasciate all’agenzia Afp dal colonnello Daud Sihombing, capo della polizia locale, il collaboratore dell’NZZ «ha abusato del suo visto svolgendo attività giornalistiche». Sempre secondo Sihombing, l’arrestato respinge le accuse, sostenendo di essere solo un turista. La polizia sarebbe però in possesso di prove e avrebbe confiscato diverse pellicole fotografiche. «Una decisione sulla sua sorte sarà presa quando saranno terminati gli interrogatori», ha concluso il colonnello.
I giornalisti stranieri devono chiedere un visto speciale per poter svolgere la loro attività in Indonesia. Il governo ha invece rinunciato alle autorizzazioni che erano a suo tempo necessarie per i rappresentanti dei media che volevano recarsi a Irian Jaya.
Nella regione le forze di sicurezza indonesiane sono passate all’offensiva contro i separatisti locali. La settimana scorsa le forze dell’ordine hanno arrestato cinque dirigenti degli indipendentisti papuani e domenica hanno fatto irruzione nel quartier generale dei papuani a Jayapura, il capoluogo dell’Irian Jaya. Sull’arco del fine settimana gli scontri hanno fatto almeno dieci morti e numerosi feriti.
La provincia «cova» proteste secessioniste già dal 1969, anno della sua annessione ufficiale da parte dell’Indonesia. Pur rappresentando il 22 percento della superficie del paese conta appena 2,5 milioni di abitanti, in maggioranza melanesi cristiani, in una nazione dove quasi il 90 percento della popolazione è musulmana.
Da quando l’Irian Jaya è passata sotto la sua autorità, Giakarta ha avviato una politica migratoria che, con vari aiuti, agevola il trasferimento di indonesiani dall’isola di Giava alla provincia meridionale. Regione molto ricca di risorse naturali, in particolare rame e oro, l’Irian Jaya è presa d’assalto anche da compagnie minerarie internazionali che costringono gli indigeni a migrazioni interne.
swissinfo e agenzie
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.