Naturalizzazione più semplice per chi nasce in Svizzera
Per i giovani stranieri di seconda e terza generazione l'acquisizione della nazionalità svizzera deve essere agevolata. È quanto auspica il governo.
Criteri uniformi a livello federale, agevolazioni delle procedure per le persone nate o cresciute in Svizzera, introduzione del diritto di ricorso, e tasse di naturalizzazione meno esose. Sono questi i punti principali del progetto presentato dalla responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, Ruth Metzler.
Un adeguamento legato a considerazioni politiche e alla volontà di mettere la legislazione al passo coi tempi, ha spiegato la ministra.
Attualmente sono circa 630mila gli stranieri in Svizzera che adempiono ai requisiti per ottenere il passaporto rossocrociato, ma mediamente soltanto 20mila ogni anno lo richiedono. Una situazione dovuta certo a scelte personali, ma anche ad una regolamentazione poco trasparente, farraginosa e dai costi elevati per candidati, costi che in alcuni casi ammontano a parecchie migliaia di franchi.
In futuro i giovani stranieri della “seconda generazione”, ossia quelli cresciuti in Svizzera, dovranno poter ottenere la cittadinanza elvetica tramite una procedura di favore ed uniforme a livello nazionale.
Le condizioni per chi è cresciuto in Svizzera
Se hanno frequentato almeno cinque anni della scuola dell’obbligo in Svizzera e vi risiedono, tra il 15esimo e il 24esimo anno d’età potranno richiedere una naturalizzazione agevolata. Per gli stranieri di “terza generazione”, cioè quelli nati in Svizzera e dunque ancor più legati al paese, l’ottenimento della cittadinanza elvetica dovrà avvenire automaticamente alla nascita. Una facilitazione legata però alla condizione che almeno un genitore sia uno straniero di seconda generazione (almeno 5 anni di scolarità obbligatoria) e alla nascita del figlio disponga da 5 anni di un permesso di dimora o di domicilio.
Un’altra importante novità introdotta dalla revisione riguarda la possibilità di ricorso in caso di rifiuto offerta ai candidati rifiutati. Attualmente in materia di naturalizzazione comuni e cantoni possono respingere la richiesta senza fornire i motivi. Per il governo si tratta di una grossa lacuna dal punto giuridico. La via del ricorso potrà tuttavia essere utilizzata in caso di decisioni arbitrarie, ad esempio qualora venga respinta la richiesta esclusivamente di un candidato appartenente ad una precisa etnia o nazione.
Qualche modifica è stata decisa anche per le naturalizzazioni secondo la procedura ordinaria. Conformemente a quanto praticato a livello europeo, il periodo di residenza minimo richiesto è stato abbassato da 12 a 8 anni. Per evitare che l’ottenimento del passaporto rossocrociato sia una prerogativa di stranieri facoltosi, le tasse di naturalizzazione dovranno essere armonizzate a livello federale e coprire unicamente i costi della procedura.
Il delicato dossier passa ora nelle mani del parlamento. Le agevolazioni per i giovani stranieri e l’armonizzazione a livello federale richiederanno una modifica della Costituzione. Saranno perciò i cittadini (svizzeri) ad avere l’ultima parola.
Luca Hoderas
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