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“Non abbiamo mai cercato di nascondere nulla”

Solway
Denis Gerasev, uno dei due membri del consiglio di amministrazione di Solway Investment Group, nel suo ufficio a Zugo. swissinfo.ch

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e le crescenti richieste di maggiore trasparenza da parte di Governi e ONG di tutto il mondo hanno messo sotto pressione, come mai prima d'ora, gruppi d'investimento discreti come lo svizzero Solway affinché si sottopongano al pubblico scrutinio. 

I modesti uffici di Solway Investment Group nella città di Zugo, nella Svizzera centrale, non danno certo l’impressione si tratta di un potente gigante minerario. Incuneato tra un’edicola e un negozio di abbigliamento femminile, l’edificio di sette piani, che ospita al sesto piano una quindicina di dipendenti di Solway, è tipico di Zugo. Lì si trova una sede amministrativa di Solway, che gode delle interessanti aliquote fiscali, della discrezione e della stabilità economica per cui la Svizzera è nota. 

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Qui è facile non farsi notare, e questo fa comodo a Denis Gerasev. Uno dei due soli membri del consiglio di amministrazione del gruppo, Gerasev, che dirige anche l’ufficio legale, non ha mai rilasciato un’intervista ai media nei suoi 15 anni di lavoro in azienda. 

Con indosso un maglione scuro e pantaloni casual, Gerasev offre alcuni dettagli personali: i quadri appoggiati alla parete del suo ufficio con vista sul lago di Zugo sono stati realizzati dalla moglie e dalla figlia di 7 anni, che vivono con lui a Oberägeri, una pittoresca cittadina sul lago; un tempo era un appassionato di moto, ma ha rinunciato quando è diventato padre. 

Affiancato da un addetto stampa, Gerasev si è preparato per l’intervista con copiosi appunti, il che non sorprende visto ciò che lui e l’azienda devono affrontare. Nel novembre 2022, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha bollatoCollegamento esterno Solway come impresa russa e ha sanzionato due dipendenti e due filiali ai sensi della legge Magnitsky, in seguito alle accuse di corruzione e di influenza russa nel settore minerario guatemalteco. 

Il Tesoro degli Stati Uniti non ha spiegato perché ha definito Solway un’impresa russa e non ha risposto alle richieste di ulteriori informazioni da parte di SWI swissinfo.ch. 

Poche tracce

Solway, fondata due decenni fa, si trova ad affrontare una strada in salita per difendersi dalle accuse del Tesoro statunitense, in parte a causa della sua tradizione di segretezza, nonostante la sua presenza globale che spazia dall’Indonesia all’Ucraina e al Guatemala. 

Lo scorso novembre, l’Ufficio per il controllo dei beni stranieri presso il Dipartimento del tesoro americano (OFAC) ha sanzionato due dipendenti di Solway e due filiali in Guatemala in base alla Legge Magnitsky, che colpisce i cittadini e le cittadine straniere responsabili di abusi dei diritti umani e corruzione. Il Tesoro statunitense ha accusato i due dipendenti – un cittadino russo e uno bielorusso – di aver orchestrato per diversi anni molteplici schemi di corruzione che coinvolgevano politici, giudici e funzionari governativi. 

Nel suo comunicato stampaCollegamento esterno, l’OFAC ha definito Solway Investment Group “un’impresa russa che ha sfruttato le miniere del Guatemala dal 2011” e ha affermato che un dipendente “ha condotto atti di corruzione per favorire gli schemi di influenza russa, elargendo illegalmente pagamenti in contanti a funzionari pubblici in cambio del sostegno agli interessi minerari russi”. 

Questo è avvenuto circa otto mesi dopo che un’importante indagine mediatica, che ha coinvolto 65 giornalisti e giornaliste e che si è basata su una massiccia fuga di dati, ha affermato che le filiali guatemalteche dell’azienda avevano cercato di mettere a tacere i leader delle comunità indigene, i quali avevano denunciato i presunti danni ambientali causati dai progetti minerari. L’indagine ha sollevato altre segnalazioni di transazioni finanziarie sospette tra società collegate a Solway e i suoi dirigenti. L’azienda ha respinto le accuse, affermando che erano prive di basi concrete, e ha aperto un’indagine per fare chiarezza. 

Sul sito web dell’azienda, su Wikipedia e nei registri delle imprese di Cipro, Malta e Svizzera si trovano frammenti di informazioni, ma non c’è una storia chiara sulle origini dell’azienda e su chi ne abbia il controllo finale. Il gruppo ha attirato l’attenzione delle autorità statunitensi in seguito a una serie di notizie diffuse dai media, tra cui una massiccia inchiesta pubblicata da emittenti come la televisione pubblica svizzera RTSCollegamento esterno nel marzo 2022. Secondo questa inchiesta, le filiali guatemalteche dell’azienda avrebbero nascosto le segnalazioni di inquinamento e cercato di costringere al silenzio i leader delle comunità locali. 

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Il coinvolgimento di Solway in minerali e metalli molto ricercati, come il nichel utilizzato nelle batterie delle auto elettriche, rende sempre più difficile rimanere nell’ombra.

Una recente inchiesta di NewsweekCollegamento esterno ha suggerito che il Governo statunitense sta cercando di sfruttare le sanzioni del Tesoro per assicurarsi l’accesso alle attività minerarie di Solway in Guatemala, nel contesto di un’intensa competizione con la Cina per le risorse strategiche. 

“Non abbiamo mai cercato di nascondere nulla”, dichiara Gerasev, smentendo le affermazioni di segretezza del gruppo, nonostante la mancanza di informazioni sul suo sito web e la sua reticenza a confrontarsi con i media. Il sito web non fa alcun riferimento a Gerasev e non presenta una cronologia della storia aziendale. Indica solo che Solway conta 5’000 dipendenti, ma non ci sono foto di dirigenti o manager. 

In quanto società privata, Solway non ha l’obbligo di fornire alcun dettaglio. Non ci sono azionisti o azioniste che chiedono trasparenza, né autorità che la obblighino a pubblicare le modalità di selezione dei membri del consiglio di amministrazione o i compensi. 

“Solway è un’azienda a conduzione familiare e lo è sempre stata”, dice Gerasev a SWI swissinfo.ch. “È stata fondata nel 2002 da Aleksander Bronstein, un uomo d’affari estone. L’obiettivo della società era quello di investire in metalli e miniere in tutto il mondo.” 

infografica
Kai Reusser / swissinfo.ch

Origini avvolte nel mistero 

Come molte imprese in Svizzera, Solway ha utilizzato una struttura societaria complessa che rende difficile verificare le sue origini o le proprietà effettive – coloro che in ultima analisi hanno i diritti sul reddito o sui beni della società, o la capacità di controllarne le attività. La società è stata istituita a Cipro, nota per offrire agli investimenti stranieri un elevato grado di anonimato. 

Nel 2015 Solway si è trasferita in Svizzera, spiega Gerasev, perché è un centro ben noto per l’industria mineraria e delle materie prime. Anche l’interessante aliquota fiscale e la stabilità della legislazione sono stati fattori determinanti. 

L’indagine dei media ha rilevato centinaia di transazioni tra 23 società collegate a Solway o alla sua dirigenza tra il 2007 e il 2015. Gerasev non conferma il numero di società, ma dice  che “non c’è nulla di insolito in questo. Le aziende spesso utilizzano i cosiddetti veicoli speciali per vari investimenti. È normale che ci sia più di una società in un gruppo”. 

Il registro cantonale di Zugo riporta il nome di Gerasev e del figlio di Bronstein, Dan Bronstein, che, secondo Gerasev, è l’amministratore delegato della società. Nel registro sono presenti altre tre entità Solway, due delle quali, secondo l’azienda, sono filiali. 

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Gerasev conferma che il principale azionista di Solway Investment Group è Solway Holding Malta, informazione disponibile anche sul sito web della società e nel registro cantonale di Zugo. Nel registro delle imprese di Malta figurano tre persone con ruoli dirigenziali e quattro titolari di azioni, che sono società registrate a un unico indirizzo a St. Vincent e Grenadine. 

“L’inclusione di queste entità nello schema societario aveva il solo scopo di armonizzare la governance societaria”, dichiara a SWI swissinfo.ch un addetto stampa di Solway in una e-mail. “Queste entità saranno presto escluse dalla struttura proprietaria come risultato dello sforzo di semplificare la struttura aziendale”. L’addetto stampa conferma poi che ci sono 43 filiali dirette e indirette della holding registrata a Malta. 

I proprietari finali – che secondo Gerasev sono i figli di Aleksander Bronstein, entrambi cittadini tedeschi – non sono menzionati né nel registro delle imprese di Malta né in quello di Saint Vincent e Grenadine. L’ufficio del registro di Malta ha respinto la richiesta di documentazione da parte di SWI swissinfo.ch, con la motivazione che il registro dei “proprietari effettivi è limitato alle autorità competenti e alle persone coinvolte come definito nei regolamenti sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo”. 

Poco più di una settimana prima della pubblicazione di questo articolo, il team legale di Solway ha condiviso con SWI swissinfo.ch un estratto del registro di Malta, da cui risulta che i figli, Christian e Dan Bronstein, sono i proprietari effettivi con il 60% e il 40% delle azioni, rispettivamente. La società non ha concesso a SWI swissinfo.ch il permesso di pubblicare il documento alla luce di una sentenza del tribunale dell’UE che limita l’accesso pubblico. Un addetto stampa dell’azienda afferma di ritenere “potenzialmente pericolosa la pubblicazione di un documento contenente i dati personali delle persone azioniste, sia per chi possiede le aziende e le loro famiglie, sia per l’azienda stessa” 

Forti legami russi

Le domande sui legami di Solway con la Russia vanno oltre la proprietà. Gerasev è un cittadino russo che ha ottenuto la cittadinanza israeliana nel 2014. Prima di trasferirsi in Svizzera nel 2015, Gerasev ha vissuto a Mosca ma “è cresciuto in diversi Paesi, tra cui l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Francia”. 

Un archivio del sito web della società su Internet mostra che Solway, che in precedenza si chiamava Solway Investment Fund, aveva un ufficio di rappresentanza a Mosca ed esprimeva orgoglio per la sua competenza sull’economia russa. Aleksander Bronstein era cittadino dell’Unione Sovietica prima di diventare estone, ma non ha mai avuto un passaporto russo. Dal 2003 al 2007 è stato membro del consiglio di amministrazioneCollegamento esterno della Siberian-Urals Aluminum Company, fondata dall’oligarca russo Viktor Vekselberg, che alla fine si è fusa con altre due aziende di alluminio. 

Molti e molte dipendenti di Solway sono di nazionalità russa, ma un numero ancora maggiore proviene dall’Ucraina, secondo Gerasev. Il russo è anche la “lingua franca de facto dell’azienda” perché molte persone che vi lavorano provengono dalle ex repubbliche sovietiche. 

“Avere alcuni manager russi e alcune persone che parlano russo non significa che l’azienda sia russa, né che sia legata in qualche modo agli oligarchi, al Cremlino o al regime. Non è la stessa cosa”, dice  Gerasev. 

Egli insiste sul fatto che l’azienda non è affiliata allo Stato russo. Questa impressione, a suo dire, è stata creata dai media nel 2014 e si è mantenuta. 

“Abbiamo una filiale molto importante in Ucraina, chiamata Pobuzhsky”, afferma Gerasev, riferendosi a un produttore di ferro-nichel. “Quando la Crimea è stata annessa dalla Russia, c’è stato un tentativo da parte di alcuni uomini d’affari di assumere il controllo del nostro asset ucraino e ciò è stato fatto con una campagna diffamatoria che definiva Solway un’azienda russa, perché dal 2014 le imprese russe non erano gradite in Ucraina”. SWI swissinfo.ch è riuscita a trovare alcuni resoconti dei media che parlano di un attacco alla filiale ucraina. 

Solway ha abbandonatoCollegamento esterno tutti i suoi progetti in Russia, in particolare le operazioni di estrazione dell’oro “Kurilgeo” e “ZGRK”, nel marzo 2022, poco dopo l’invasione dell’Ucraina, perché erano “incompatibili con la strategia del gruppo”, dice Gerasev. Solway si è anche espressa pubblicamente contro la guerra in Ucraina ed è stata costretta a chiudere la sua attività ucrainaCollegamento esterno dopo che un attacco missilistico russo ha distrutto una vicina centrale elettrica. 

Sei giorni dopo l’intervista con SWI swissinfo.ch, l’azienda ha rilasciato un comunicato stampaCollegamento esterno con i primi risultati di un’annunciata “indagine indipendente” sulle accuse statunitensi che hanno portato alle sanzioni delle sue filiali guatemalteche, affermando che “sebbene vi siano connessioni tra Solway, il suo fondatore, ed entità commerciali e individui russi, non vi è alcuna prova che Solway, il suo fondatore o le persone titolari di azioni siano stati storicamente, o siano attualmente, controllati o influenzati da entità e/o individui russi in alcun modo”. 

Lezioni per il futuro

La combinazione di sanzioni contro le filiali di Solway, la guerra in Ucraina e le molteplici indagini dei media stanno pesando sull’azienda. 

“Stiamo operando in una modalità di crisi”, ha dichiarato Gerasev. “È molto importante per noi togliere le filiali dalla lista delle sanzioni il prima possibile”. 

Oltre all’impatto finanziario del blocco della produzione sia in Guatemala che in Ucraina, l’azienda sta affrontando anche un maggiore controllo da parte di clienti e partner. Lo scorso luglio, Solway e il Festival di Salisburgo hanno interrotto una partnership di sponsorizzazione dopo che l’azienda non è stata in grado di dissipare completamente le accuse di abusi dei diritti umani in Guatemala. L’azienda continua a ribadire che tali accuse erano basate su informazioni false o imprecise. 

Solway sta lentamente migliorando la sua capacità di trasparenza, anche se in modo selettivo. Dal marzo 2022, ha pubblicato diversi comunicati stampa sui suoi impegni ambientali, sociali e di governance, tra cui una politica sui diritti umani. Gerasev ha inoltre dichiarato che è in programma un aggiornamento della struttura amministrativa dell’azienda per includere un consiglio di amministrazione più ampio. 

Il mondo sta cambiando, così come le aspettative sul nostro settore, dice Gerasev. “Non pensavamo di non essere trasparenti, ma sì, miglioreremo”. 

A cura di Nerys Avery/vm 

Traduzione dall’inglese: Sara Ibrahim

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