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Sulle tracce dell’oro di Putin in Svizzera

lingotti di oro
La Svizzera è leader mondiale nel trattamento dell'oro. Keystone / Str

Dall'inizio della guerra in Ucraina, sono giunte in Svizzera 75 tonnellate di oro di origine russa. 

L’industria dell’oro svizzera ha giocato un ruolo nel finanziamento della guerra di aggressione di Putin contro l’Ucraina? Una ricerca congiunta della trasmissione Rundschau della Televisione svizzera di lingua tedesca SRF e del settimanale WOZCollegamento esterno dimostra che negli ultimi anni le raffinerie d’oro elvetiche hanno lavorato grandi quantità di oro di origine russa proveniente da Londra. 

Dal 2021, 110 tonnellate del metallo prezioso, per un valore di oltre sei miliardi di franchi, sono passate attraverso fonderie situate nella Confederazione. Solo dall’inizio della guerra, nel febbraio 2022, sono giunte in Svizzera 75 tonnellate, secondo i dati dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).

grafico che illustra le importazioni di oro russo dalla gran bretagna
Kai Reusser / swissinfo.ch

Le statistiche mostrano un forte aumento delle importazioni di oro di origine russa in Svizzera. Prima della guerra, ogni anno la Confederazione ne importava in media solo circa 20 tonnellate. A titolo di paragone, solo nei primi cinque mesi di quest’anno, ne sono invece giunte 38 tonnellate, passando da Londra. 

Da Mosca alla Svizzera passando attraverso il Regno Unito

Il percorso dell’oro russo passa dal Regno Unito. Fino al 2018, il Paese vi esportava pochissimo oro. Poi, le quantità sono esplose: dal 2019 fino allo scoppio della guerra, la Russia ne ha venduto a Londra oltre 700 tonnellate, per un valore di oltre 34 miliardi di franchi, secondo le statistiche ufficiali britanniche per il commercio estero.

grafico che mostra le esportazioni di oro russo in gran bretagna
Kai Reusser / swissinfo.ch

L’esperto svizzero di metalli preziosi Bernhard Schnellmann spiega così l’aumento: “La banca centrale russa ha smesso di acquistare oro a metà 2019 e poi ha soppresso l’IVA sull’oro”. Di conseguenza le esportazioni aurifere sono fortemente aumentate. 

“L’esportazione di oro come preparazione alla guerra” 

L’ex professore di diritto penale ed esperto di commercio dell’oro Mark Pieth ha una spiegazione diversa. L’esperto ci vede un chiaro collegamento con l’invasione russa dell’Ucraina: “Presumo che queste vendite servissero a preparare la guerra”, afferma. 

Per Pieth, quindi, c’è il sospetto che la Russia possa aver riempito il suo forziere di guerra con massicce esportazioni di oro. Oltre alle entrate derivanti dalle vendite di gas e petrolio, l’oro potrebbe così aver contribuito a finanziare la guerra di aggressione all’Ucraina. 

Il fatto che questo oro sia stato presumibilmente lavorato anche in Svizzera è problematico, secondo Pieth, anche se in questo momento il regime russo non starebbe traendo profitti dalle transazioni. “Se ora le raffinerie svizzere importassero quest’oro e lo rifondessero, non sarebbe problematico dal profilo legale. Sarebbe però eticamente molto discutibile”, afferma Pieth. 

Anche Marc Ummel, esperto di materie prime presso l’ong Swissaid, sottolinea questo aspetto. Perché con la rifusione, “l’oro russo eticamente discutibile” diventa oro con il marchio di qualità svizzero. “Si perde la tracciabilità, il che è molto problematico”, afferma. 

Le raffinerie svizzere respingono le critiche 

Le raffinerie d’oro in Svizzera non vedono alcun collegamento tra la lavorazione dell’oro di origine russa e le attività belliche del Cremlino. Da noi contattato, Christoph Wild, presidente dell’Associazione svizzera dei fabbricanti e dei commercianti di metalli preziosi afferma che “quest’oro non è sottoposto a sanzioni e non ha nulla a che fare con l’etica. È stato prodotto prima dell’inizio della guerra”. 

Finché si può dimostrare che si tratta di oro esportato dalla Russia al Regno Unito prima della guerra e quindi dell’inizio delle sanzioni, Wild non vede alcun problema etico nella sua lavorazione. “Non si tratta di una sparizione forzata dell’oro russo”, dice. 

Per l’UDSC “è tutto legale” 

In Svizzera vige il divieto di “acquistare, importare o trasportare” oro dalla Russia. Lo ha deciso il Consiglio federale nell’agosto del 2022. 

Per quanto riguarda l’oro di origine russa importato in Svizzera negli ultimi anni, l’UDSC afferma che “è tutto legale” e che le importazioni sono state controllate. L’oro proviene originariamente dalla Russia, ma era già stato esportato nel Regno Unito prima dell’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. Non proviene quindi direttamente dalla Russia e non serve a finanziare direttamente la guerra. 

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Traduzione di Luigi Jorio 

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