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I giovani svizzeri preferiscono l'ufficio al cantiere. Keystone

Il settore dell’edilizia sta vivendo un periodo d’oro ed è vittima del suo successo. Sui cantieri mancano i giovani in formazione e la manodopera qualificata, reclutata specialmente in Spagna e Portogallo.

Non ci si può distrarre un attimo. Il paesaggio cittadino e dei villaggi in Svizzera muta continuamente e se non stai attento finisci disorientato.

Lì si è appena aperto un cantiere, là hanno eretto le modine che indicano i contorni di una nuova costruzione e laggiù una scavatrice meccanica si porta via metri cubi di terra come fossero budino al caramello.

In Svizzera si rinnova, si distrugge e si costruisce a un ritmo mai visto. Soltanto nei mesi di aprile e giugno sono state realizzate 10’000 nuove abitazioni, ovvero il 12% in più del 2009. Anche i dati forniti dal Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF), indicano che la cementificazione è aumentata del 6,5% nei primi sei mesi dell’anno rispetto all’anno precedente. Nel 2010, il territorio elvetico è stato così ricoperto da più di due milioni di tonnellate di cemento.

Immune alla crisi

La crisi finanziaria che ha messo in ginocchio gran parte dell’economia, non ha quindi scalfito le mura granitiche del settore edilizio. Sembra addirittura che vi abbia trovato nuova linfa, grazie soprattutto ai pacchetti congiunturali decisi dal governo e ai tassi d’interesse ipotecari ai minimi storici.

«Dal 2003, l’edilizia sta vivendo una fase positiva che non si è interrotta nemmeno durante i 17 mesi di crisi fra il 2008 e il 2009», ricorda a swissinfo.ch Urs Schüpbach, direttore dell’azienda specializzata nella ricerca di personale Manpower Svizzera.

Altro discorso vale però per quanto riguarda la manodopera sui cantieri edili. Mancano muratori, costruttori stradali, macchinisti, autisti, aiutanti, capi squadra, capi muratori…

Nel 2010 si è vissuta una vera e propria caccia ai professionisti. «Stando alle nostre previsioni, i lavoratori nel settore dell’edilizia principale [costruzioni stradali, genio civile, estrazioni e lavorazione della pietra ndr.] sono aumentati del 2,5%, ovvero di 2500 unità, rispetto all’anno precedente», afferma a swissinfo.ch Martin Fehle, vicedirettore della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC).

Spagna e Portogallo, bacini privilegiati

Le imprese edili non hanno però cercato i propri collaboratori in Svizzera. Da decenni, infatti, il settore edile non riesce a reclutare nuove leve e deve scovare la propria forza lavoro all’estero. «Mediamente, più del 60% della manodopera impiegata nell’edilizia principale proviene dagli Stati confinanti», ricorda Fehle.

Sono operai originari dall’Italia, dalla Germania, dal Portogallo e dalla Spagna. «Nel 2010, la nostra ditta ha registrato un aumento delle richieste di manodopera del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima», indica Schüpach.

«In questo momento si sta vivendo un ritorno sui cantieri svizzeri di manodopera della Penisola iberica. Se fino ad alcuni anni fa, grazie a una situazione congiunturale favorevole, molti professionisti spagnoli e portoghesi si fermavano nel proprio Paese, ora invece ritornano a lavorare nelle Confederazione».

Attraverso un fondo per la formazione, in Spagna e in Portogallo vengono organizzati dei corsi di formazione per i lavoratori nel settore dell’edilizia. Si tenta così di sopperire alla penuria cronica di manodopera qualificata nel settore. «I gruisti – per esempio – sono merce estremamente rara », sottolinea Ernst Zülle del sindacato Syna.

Ancora molti posti di apprendistato vacanti

Le imprese di costruzione elvetiche non sono però le uniche a cercare dei professionisti specializzati all’estero. Anche i motori economici di altri Paesi – come la Germania – funzionano a pieno regime e il personale manca anche lì come in Svizzera. Questa situazione accentua ancor di più la penuria cronica di giovani in formazione nelle professioni di tipo manuale.

«L’edilizia da anni ha un problema d’immagine, che la SSIC sta tentando di correggere con una campagna di promozione. Sono pochi i giovani disposti ad abbracciare una professione in questo settore, molti inoltre la abbandonano durante o a formazione conclusa», afferma Zülle.

Eppure le condizioni di lavoro sono cambiate radicalmente negli ultimi decenni. La meccanizzazione ha sgravato gli operai dai lavori più pesanti, le ore di lavoro a settimana sono 40,5 in media, il salario regge il confronto con altri settori e l’età pensionistica flessibile è stata fissata a 60 anni.

Ma ciò non basta per convincere i giovani a cui una professione in ufficio sembra più attrattiva e alla moda. Così, per l’anno di tirocinio 2010, si legge sul sito dell’Ufficio federale della formazione professionale (UFFT), sono ancora disponibili posti in particolare nell’edilizia e nelle professioni affini, nell’industria del legno e della metallurgia nonché nell’agricoltura.

«Non possiamo forzare le ragazze e i ragazzi ad occupare i posti vacanti. Rischiamo altrimenti di trovarci con degli apprendisti scontenti che abbandonano anzitempo la formazione», sottolinea Carmen Steimann dell’UFFT. Intanto, la Svizzera viene costruita – come da decenni a questa parte – dalla forza lavoro proveniente dall’estero.

Da aprile a giugno, sono state edificate in Svizzera 10’000 nuove abitazioni. In questo periodo si è registrato un aumento del 12% nella costruzione di appartamenti e edifici rispetto al 2009.

Questa situazione viene confermata dai dati dell’industria del cemento elvetica: le forniture sono aumentate del 6,7% nel 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In totale sono state prodotte 2’163’912 tonnellate di cemento, ossia 132’000 tonnellate in più del 2009.

Secondo un sondaggio svolto dalla Segreteria di Stato dell’economia SECO, alla fine di agosto 2010 erano iscritti 142’879 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 549 in più rispetto al mese precedente.

Nel mese in rassegna, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,6%.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 7’952 unità (-5,3%).

Nel settore delle costruzioni, il tasso di disoccupazione nel mese di luglio era inferiore alla media svizzera ed era pari al 2,9%.

Fra i giovani, nel mese di agosto la disoccupazione era del 4,1%.

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