Non saranno avviate nuove inchieste negli Stati uniti nei confronti degli istituti elvetici. Lo ha affermato sabato l’ambasciatore americano in Svizzera, Donald Beyer.
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Washington «apprezza molto gli sforzi (della Svizzera ndr.) per sbarazzarsi del suo passato di paradiso fiscale», ha affermato l’ambasciatore in un’intervista rilasciata al quotidiano romando Le Temps.
Donald Beyer ha inoltre dichiarato che non ci sono in programma ulteriori inchieste da parte delle autorità statunitensi. «Il governo americano ha gradito la buona fede di cui ha dato prova la Svizzera nella ratificazione dell’accordo (UBS ndr.)», ha ribadito l’ambasciatore.
Passando in rassegna altri temi, Donald Beyer – in carica dall’autunno 2009 – ha sostenuto che gli Stati uniti nel contenzioso che opponeva la Svizzera e la Libia non sono rimasti alla finestra a guardare. «Ogni volta che un rappresentante americano incontrava un omologo libico, aveva istruzioni di rievocare il caso di Max Göldi e Rachid Hamdani».
Rispetto al rifiuto di estradare il cineasta Roman Polanski, Donald Beyer si è detto «evidentemente deluso», ma ha pure affermato di essere «felice che questa storia si sia conclusa».
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