L’8% degli aspiranti medici inciampa sul numerus clausus
Dal 1998 per l'accesso alle facoltà di medicina e di veterinaria di Basilea, Berna, Friburgo e Zurigo vige il numerus clausus. Quest'anno per gli aspiranti medici le cose sono andate leggermente meglio dell'anno scorso solo l'8 per cento è stato bocciato dopo il test attitudinale, contro il 9 per cento nel 2000. Il tasso di riuscita è nettamente più alto tra gli aspiranti veterinari, con il 98 per cento
Complessivamente, tra medicina umana e veterinaria, 880 giovani (552 maschi e 308 femmine) hanno fatto il test e 845 l’hanno superato, indica venerdì in una nota la Conferenza dei rettori delle università svizzere (CRUS). Trentadue persone si presentavano per la seconda volta per potersi iscrivere al primo anno di studi.
Le università hanno determinato la selezione tenendo conto di un tasso di rinuncia del 15 per cento in medicina umana e del 5 per cento in veterinaria. L’esperienza degli anni precedenti mostra che certi candidati non s’iscrivono per il posto che si sono guadagnati con il test, per godersi invece un «anno sabbatico» o intraprendere altri studi.
A causa della mancanza di posti, dei 671 studenti di medicina umana 43 che si erano iscritti all’università di Berna e 57 che lo avevano fatto a Zurigo sono stati trasferiti, sulla base dei loro risultati, verso un’altra università. In medicina veterinaria, 22 dei 101 candidati ammessi e iscritti all’università di Berna sono stati trasferiti a Zurigo. In tutto, 174 aspiranti veterinari hanno ottenuto un posto di studio.
Il numerus clausus era stato introdotto per la prima volta nelle facoltà di medicina delle quattro università summenzionate nell’anno accademico 1998/99. Le università di Ginevra, Losanna e Neuchâtel hanno invece optato per un sistema di selezione dopo il primo anno di studi.
swissinfo e agenzie
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