Lingua inglese e computer nella riforma scolastica zurighese
Il governo cantonale di Zurigo ha definito la sua proposta di riforma della scuola dell'obbligo (elementare e media), che pone le basi per l'introduzione definitiva dell'inglese come prima lingua straniera e dell'apprendimento al computer fin dalle elementari. Viene anche data alla scuola la possibilità di aprirsi allo sponsoring.
Il progetto di riforma della scuola zurighese era stato messo in consultazione nel giugno del 1999. Dopo un ampio e lungo dibattito che ha coinvolto oltre cento istituzioni in tutto il cantone, alla fine del 2000 il Dipartimento della pubblica istruzione, guidato dal consigliere di stato democristiano Ernst Buschor, ha iniziato ad elaborare i risultati della consultazione.
Il progetto ha raccolto una maggioranza di consensi, in particolare dai partiti socialdemocratico, radicale, democristiano ed ecologista, come pure dalle organizzazioni dell’economia e dalle associazioni dei genitori. La proposta che ne è scaturita è stata presentata giovedì da Buschor all’opinione pubblica. Essa prevede, dopo la sua approvazione parlamentare e la definitiva accettazione popolare, l’introduzione graduale di dodici diversi provvedimenti che vanno realizzati tra il 2003 e il 2008.
I dodici punti riguardano: le cosiddette “scuole parzialmente autonome”, l’insegnamento dell’inglese come prima lingua straniera e l’apprendimento al computer fin dalle elementari, gli orari raggruppati, la codecisione dei genitori, la consultazione degli insegnanti, la regolamentazione della scuola media, una nuova definizione contrattuale degli incarichi d’insegnamento. Vengono anche introdotte offerte pedagogiche speciali, e richieste la qualità nelle scuole multiculturali e la professionalizzazione nei compiti di sorveglianza dell’attività scolastica.
Per ragioni di costi, il governo cantonale ha rinunciato ad includere nella riforma anche la fase pre-scolare dei “Kindergarten”. Attualmente si calcola che appena il 10 per cento dei bambini alla fine dell’asilo possiede competenze scolastiche di prima elementare e soltanto il 20 per cento ha un vantaggio di sei mesi all’inizio della prima classe. L’associazione delle maestre d’asilo del canton Zurigo, ma anche il partito democristiano ed il sindacato dei servizi pubblici VPOD hanno criticato questa rinuncia dell’Esecutivo ad anticipare la scolarizzazione.
Il maggior costo risparmiato con tale rinuncia ammonterebbe ad appena l’1 percento del bilancio complessivo di 2 miliardi di franchi per la scuola pubblica zurighese. La riforma costerà invece circa 90 milioni di franchi, di cui due terzi a carico del cantone. Si tratta soprattutto di costi per lo sviluppo e l’introduzione di progetti, come pure di spese di formazione ed aggiornamento del personale e di costi per misure di sostegno. Rimane comunque aperta la possibilità che determinate attività scolastiche possano essere finanziate da sponsor privati.
Silvano De Pietro
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