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Primo Dies academicus per il Ticino “Cantone universitario”

Il palazzo di via Giuseppe Buffi a Lugano dove ha sede l'Università della Svizzera Italiana Keystone

Per l'Università della Svizzera italiana la giornata di sabato è molto importante dal momento che vengono consegnati i primi diplomi di fine corso. Tra i politici presenti alla cerimonia v'è anche la consigliera federale Ruth Dreifuss.

Grande festa all’Università della Svizzera italiana (USI) per una cerimonia che suggella due importanti risultati: da un lato l’uscita dall’istituto dei primi laureati, a quattro anni esatti dalla sua apertura, dall’altro il riconoscimento ufficiale al Ticino dello statuto di Cantone universitario, avvenuto lo scorso primo novembre ad opera della consigliera federale Ruth Dreifuss.

Proprio la signora Dreifuss è stata chiamata a fare da “madrina” al Dies, con un intervento che, assieme a quelli del sindaco di Lugano Giorgio Giudici e del presidente dell’USI Marco Baggiolini. Manca purtroppo uno dei maggiori promotori della nascita dell’università, il defunto consigliere di Stato Giuseppe Buffi. A Buffi, in omaggio al suo impegno, è stata dedicata la via luganese su cui si affaccia l’università, in precedenza chiamata via Ospedale.

Nel corso della cerimonia consegnate ufficialmente le lauree a 26 licenziati della Facoltà di scienze economiche (sei donne e venti giovani) e a 29 licenziati di quella di scienze della comunicazione (qui le donne salgono a 14, gli uomini scendono ad una quindicina).

Attribuiti inoltre i diplomi ai 25 partecipanti al “Master of public relations” (MPR), svoltosi negli ultimi due anni a Lugano, e i due premi speciali ABB-Alstom-Power e Burson-Marsteller.

Lusinghiero finora il bilancio generale per l’USI: i neo iscritti si contano a centinaia, mentre quest’anno per la prima volta i ticinesi sono in minoranza rispetto a chi viene dal resto della Svizzera o dall’estero. Una concreta dimostrazione dell’internazionalità dell’istituto (i cui corsi si tengono all’insegna del plurilinguismo), anche se la direzione si sta impegnando per aumentare ulteriormente la visibilità all’estero.

In crescita anche le sedi dell’università. Grazie a un finanziamento di circa 80 milioni di franchi, distribuito da quest’anno al 2004-2006, si sta procedendo alla costruzione di due nuovi campus: uno a Lugano, comprendente una serie di edifici tra cui la nuova biblioteca, l’aula polivalente e la sede per la facoltà di teologia, e l’altro a Mendrisio, dove sta sorgendo la nuova Accademia mentre la biblioteca è in fase di progettazione.

Si pensa poi ad aumentare il numero di facoltà: secondo quanto spiega Baggiolini, la prossima sarà dedicata allo studio dell’informatica, cercando una soluzione diversa da quanto offrono gli altri atenei elvetici. Si collaborerà in ogni caso con i Politecnici di Losanna e Zurigo, senza dimenticare le importanti forze presenti sul territorio: il Centro svizzero di calcolo scientifico (Cscs), la Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e lo stesso nucleo informatico della Facoltà di comunicazione.

Prematuro appare invece il progetto di una facoltà di cinema a Locarno: se le potenzialità e il sostrato culturale ci sarebbero, problematica diverrebbe la creazione di un terzo campus staccato necessariamente dagli altri due, in una regione come il Ticino che, di fatto, si sta trasformando sempre più rapidamente in una grande città.

Alessandra Zumthor

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