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Aumenti delle tariffe in vista per la Posta

Più caro spedire lettere dalla Svizzera Keystone Archive

La Posta ha chiesto un aumento delle tariffe lettere tra il 10 per cento circa sugli invii celeri ed il 20 per cento per quelli normali.

Se approvati dal ministero svizzero delle comunicazioni, i rincari entreranno in vigore dal prossimo anno.

Nel 2002 la Posta svizzera ha fatto segnare un utile di 204 milioni di franchi, ma il settore PostMail ha per la prima volta chiuso con i conti in rosso: 14 i milioni di franchi di disavanzo.

Sulla base del risultato negativo la direzione generale della Posta ha dunque deciso di chiedere al Dipartimento dei trasporti e delle comunicazioni diretto dal consigliere federale Leuenberger, un ritocco verso l’alto delle tariffe della posta A e B, rincarate l’ultima volta nel 1996.

Scopo della richiesta di aumento del costo dei francobolli è di riportare il comparto lettere nuovamente in attivo, per continuare a finanziare un servizio pubblico di qualità.

Rincari in nome della concorrenza

La richiesta d’aumentare dall’inizio del 2004 le tariffe della posta A da 90 centesimi a un franco e della posta B da 70 a 85 centesimi è stata motivata dai vertici delle Posta come una decisione strategica.

«A fronte degli ingenti investimenti che si renderanno necessari nel prossimo futuro e della presenza sempre più agguerrita della concorrenza, l’utile del gruppo non può certo dirsi soddisfacente», si sono lamentati i dirigenti della Posta, che hanno presentato mercoledì a Berna risultati e misure previste.

La Posta stessa sostiene che l’aumento delle tariffe è indispensabile per portare il comparto lettere nuovamente in attivo, nonostante il ridursi del volume degli invii – dovuto alla congiuntura ed al boom della comunicazione elettronica – e continuare ad essere in grado di finanziare un servizio pubblico «di qualità» con i proventi delle attività protette da monopolio, «oltre ad abbattere i costi è indispensabile ritoccare i prezzi».

Tariffe raddoppiate in dodici anni

L’ex regia federale cerca di indorare la pillola rilevando che le tariffe per le spedizioni al disotto dei 100 grammi non sono più state adeguate al costo della vita «dal lontano 1996» e che «a parità di potere d’acquisto restano tra le più convenienti su scala europea».

«Un ritocco modesto», dunque, per la Posta, che dovrebbe portare, secondo i suoi calcoli, 8 franchi in più in media per economia domestica e dallo 0,02 allo 0,12 per mille per le piccole e medie imprese.

Da inizio 1991, quando fu introdotta la distinzione tra posta A e posta B, l’aumento è tuttavia del 100 per cento per gli invii recapitati il giorno dopo, ben oltre il tasso d’inflazione.

In precedenza, spedire una lettera costava, infatti, ancora 50 centesimi di franco.

Critiche da industriali e consumatori

La Federazione svizzera delle imprese Economiesuisse e le organizzazioni dei consumatori criticano gli aumenti tariffari proposti dalla Posta. La misura trova invece sostegno fra i sindacati.

Economiesuisse chiede la revoca degli aumenti, sostenendo che comporterebbero costi supplementari lordi di circa 250 milioni di franchi per i clienti commerciali della Posta.

Secondo la direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori (FPC) Jacqueline Bachmann il gigante giallo segue una «logica curiosa»: confrontata con un calo del volume di invii postali, l’azienda rincara i prezzi invece di cercare di rendere la corrispondenza scritta più attraente. Vista nell’ottica dell’economia di mercato, si tratta di una misura «assurda», ha spiegato la Bachmann.

Il sindacato cristiano dei servizi pubblici e del settore terziario transfair sostiene invece l’aumento, giudicandolo «moderato e giustificato». A suo avviso, «un buon lavoro e buone prestazioni hanno un prezzo. Così si potranno essere mantenuti uffici postali e posti di lavoro, scrive il sindacato in una nota.

swissinfo e agenzie

La Posta ha chiuso l’esercizio 2002 con un utile consolidato di oltre 200 milioni di franchi.

Un risultato definito “non soddisfacente” dalla direzione generale del gigante giallo elvetico che chiede un rincaro dei francobolli per le lettere celeri e normali.

La richiesta motivata dall’imperativo del mantenimento della qualità del servizio.

204, i milioni di franchi dell’utile d’esercizio 2002
14, i milioni di disavanzo del servizio PostMail
90 centesimi, attuale costo del francobollo posta A
90 centesimi, attuale costo del francobollo posta B

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