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Il senso degli affari svizzero aiuta il Vietnam

Il Vietnam vuole crescere, la Svizzera lo può aiutare. Seco

L’aiuto allo sviluppo fornito dalla Svizzera ha un impatto economico e politico positivo sul paese asiatico.

Lo ha sottolineato Micheline Calmy-Rey alla conferenza annuale della Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione. A Losanna anche il vice-premier vietnamita, Vu Khoan.

“Gli investimenti svizzeri possono dare frutti solo se il paese cui sono destinati è pronto ad affrontare con determinazione le sfide della trasformazione.”

“E solo se questo paese è come noi convinto che un mondo stabile e sicuro è realizzabile se lottiamo insieme contro la povertà, nel rispetto dei diritti umani.”

Così si è espressa la ministra degli esteri Calmy-Rey nel suo discorso alla Conferenza annuale della Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione (DSC), alla quale era presente anche il Segretariato di Stato dell’economia, (seco).

Ospite il vice premier del Vietnam, Vu Khoan, venuto a Losanna accompagnato da un’ampia delegazione ufficiale.

Sviluppo economico e diritti umani

“Vogliamo che lo sviluppo economico sia accompagnato da quello sociale”, ha sottolineato il vice premier vietnamita, che alla domanda se i diritti umani e le libertà fondamentali vengano davvero rispettati nel suo paese ha risposto: “Il diritto fondamentale per il nostro popolo è di avere un lavoro stabile e di vivere in pace”.

Sulla pena di morte ha detto che viene applicata soprattutto ai trafficanti di droga.

Il suo paese, ha spiegato, garantisce la libertà d’opinione. Uno sparuto gruppo di dimostranti vietnamiti (non più di sei) fuori dalle porte del palazzo che ospitava il congresso, sosteneva il contrario. Ma non si è detto contrario agli investimenti in Vietnam.

Un nuovo drago alza la testa

Se non fosse stato mutilato da un mezzo secolo di guerra il Vietnam sarebbe oggi uno dei paesi “drago” del sud est asiatico, come la Corea del Sud o Singapore.

Con il tasso di crescita che sta conoscendo, unito agli sforzi per migliorare l’amministrazione pubblica, è di fatto entrato in una fase di “normalizzazione”.

“Una storia di successo” l’ha definita Adrian Schläpfer, vicedirettore della DSC, e Oscar Knapp, responsabile del settore sviluppo e transizione del seco, ha fornito l’esempio degli allevamenti di gamberetti bio, che la Svizzera aiuta ad esportare, e che forniscono al Vietnam “importante valuta estera”.

Con 18 milioni di franchi di fondi pubblici e più di 800 milioni di investimenti privati la Svizzera è il quarto paese europeo per impegno economico in Vietnam.

Buongoverno e promozione commerciale

La DSC è attiva soprattutto nell’aiuto alle riforme del sistema pubblico, la modernizzazione delle strutture, in particolare la decentralizzazione e la lotta alla corruzione.

“Certo la corruzione è un problema, ha detto Vu Khoan a swissinfo, ma cerchiamo di combatterla ad esempio migliorando i salari degli impiegati statali”.

Oscar Knapp ha anche ricordato che la corruzione viene spesso stimolata da investitori o funzionari occidentali, “quelli che hanno i soldi”. Il seco combatte la corruzione dal proprio fronte.

Sviluppo del settore privato, piccole e medie imprese

Se la DSC aiuta soprattutto a livello di amministrazione, il seco presta la sua esperienza in materia di commercio e di sviluppo economico, sostenendo ad esempio l’entrata del Vietnam nell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

“Sono stupefatto dal numero di persone che è venuto a questa conferenza, dimostra a che punto sia interessante il Vietnam per gli investitori!”.

Lo dice a swissinfo un uomo d’affari romando attivo nel settore delle forniture di servizi per le amministrazioni pubbliche, che non vuole specificare il suo progetto, “per non mettere sulla stessa pista la concorrenza internazionale”.

L’interesse per il settore privato cresce, come ci conferma Oscar Knapp del seco. “Ci sono sempre più piccole e medie aziende interessate ad investire in Vietnam in joint ventures.”

Knapp fa l’esempio di un salumiere di Zurigo che fabbrica con successo le sue salsicce in Vietnam.

Scorrendo la lista delle centinaia di partecipanti al seminario “Perché investire in Vietnam”, si incontra una varietà di professioni.

Sembrano voler tentare la fortuna in Vietnam non solo molti economisti, ma anche architetti, ingegneri, insegnanti, negozianti terzomondisti e perfino pianisti.

La linea di crediti facilitati che il seco propone nel suo programma SOFI (Swiss Organization for Facilitating Investements), insieme al Fondo per le aziende innovative (Start-up Fund), potrebbe aiutare qualcuno a realizzare il proprio sogno.

E, si spera, contribuire anche al miglioramento del tenore di vita dei vietnamiti.

swissinfo, Raffaella Rossello, Losanna

2,5 miliardi di dollari (3,5 miliardi di franchi): gli aiuti promessi al Vietnam per il 2003 (totale di tutti i paesi donatori)
La Svizzera è il quarto investitore europeo in Vietnam (dopo Francia, Gran Bretagna e Olanda)
Investimento pubblico elvetico in Vietnam: 18 milioni di franchi
Investimento privato: 883 milioni di franchi, in 23 progetti
I progetti svizzeri si concentrano nei settori: costruzione, agro-alimentare, meccanico e farmaceutico

Sono stati più di 1500 i partecipanti alla Conferenza annuale della DSC, e ai vari seminari offerti insieme al seco per facilitare gli investimenti in Vietnam.

Il Vietnam è un paese prioritario per l’aiuto allo sviluppo svizzero in Asia.

Pur restando tra i più poveri ha un tasso di crescita del 7,4%, il più alto della regione, secondo solo alla Cina.

Negli ultimi anni è riuscito a dimezzare il livello di povertà, passato da 58% a 29%.

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