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Intervento ministeriale tra Posta e sindacati

Anche in passato - come nel febbraio 2004, a Berna - gli impiegati della Posta avevano già protestato pubblicamente Keystone

Il consigliere federale Moritz Leuenberger interviene nella divergenza tra Posta e sindacati, che minacciano uno sciopero nel periodo delle feste.

La stampa domenicale rivela inoltre che i salari pagati dalla Posta sono fino al 20% superiori a quelli dell’economia privata.

Le tensioni tra la Posta e i sindacati hanno spinto il ministro dei trasporti e delle comunicazioni Moritz Leuenberger a convocare per questa settimana il direttore della Posta, Ulrich Gygi, e il presidente del sindacato della comunicazione, Christian Levrat.

Gli incontri si terranno separatamente, ha affermato il portavoce del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) André Simonazzi, confermando notizie apparse sulla «SonntagsZeitung» e sul «SonntagsBlick». Il loro obiettivo non riguarda però un eventuale ruolo di mediatore che intende rivestire il ministro nella vicenda. Si tratterà di una semplice audizione.

Minacce di sciopero

Posta e sindacati sono ai ferri corti. I rappresentanti dei lavoratori accusano la direzione di aggirare le disposizioni contenute nel Contratto collettivo di lavoro (CCL) mediante la costituzione di filiali autonome, anche se la Posta respinge le accuse.

Due settimane, Levrat aveva minacciato fa il blocco della distribuzione dei pacchi durante le feste natalizie. Un’eventualità che preoccupa fortemente la direzione dell’impresa, visto che si tratta di uno dei periodi più «caldi» dell’anno per l’azienda.

Tuttavia, ha precisato Simonazzi, l’iniziativa di Leuenberger non riguarda le minacce di sciopero, bensì il mantenimento del servizio pubblico. Per Simonazzi, le parti in causa dovrebbero accordarsi da sole.

Il responsabile dei trasporti si è però deciso ad ascoltare le ragioni di Gygi e Levrat, considerata la portata politica del contenzioso. Leuenberger prenderà posizione pubblicamente sul conflitto che oppone la direzione della Posta ai sindacati questa settimana.

Il «Paradiso giallo»

Intanto, la «SonntagsZeitung» ha pubblicato uno studio comparativo sugli stipendi, dal quale risulta che la Posta, definita come «Paradiso giallo», paga fino al 20 % in più che l’industria privata.

Secondo lo studio, apparso sul settimanale e commissionato dalla stessa Posta, il personale agli sportelli guadagna il 19 % in più, i direttori delle filiali il 10 % e il personale delle pulizie il 16 % in più di coloro che occupano posti analoghi nel settore privato.

Christian Levrat ammette che, tenuto conto di questa realtà, non è facile giustificare le minacce di sciopero. Ma il sindacalista insiste che «non si tratta di difendere i salari. Il fatto è che la Posta vuole creare filiali autonome, per sottrarsi agli obblighi del contratto collettivo».

E il sindacato, insiste Levrat, non è contrario questi trasferimenti di attività, ma vuole che la Posta applichi il CCL anche nelle filiali autonome.

swissinfo e agenzie

La Posta svizzera consegna giornalmente 16 milioni di lettere e mezzo milione di pacchi.
19’000 veicoli e 500 vagoni ferroviari percorrono quotidianamente mazzo milione di km.
La flotta di quasi 2000 bus trasporta 100 milioni di passeggeri all’anno, su una rete di oltre 10’000 km.
La Posta vende 500 milioni di francobolli all’anno.

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