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Lego non produrrà più in Svizzera

Lego dà lavoro a 7'400 persone nel mondo, ma in Svizzera cancellerà più di 300 posti Keystone

Il fabbricante danese dei mattoncini Lego chiude le sue fabbriche nella Svizzera centrale. Andranno persi 307 posti di lavoro.

Secondo Lego, gli alti costi e la necessità di rimanere competitivi sono la principale ragione per il trasferimento della produzione nell’Europa dell’est.

In futuro nessun mattoncino colorato Lego vedrà più la luce in Svizzera. Il fabbricante danese di giocattoli ha annunciato mercoledì di essere intenzionato a chiudere gli stabilimenti di Steinhausen (Zugo) e Willisau (Lucerna) per trasferire l’attività nell’Europa dell’est.

In gioco ci sono 307 posti di lavoro. Per i dipendenti, Lego ha previsto un piano sociale. La notizia ha colpito in modo negativo le autorità di Steinhausen e Willisau, sorprese soprattutto dai tempi brevi previsti per lo smantellamento dei posti di lavoro.

Il sindacato Unia ha dichiarato che adirà le vie legali. Lego non avrebbe infatti rispettato le leggi svizzere che impongono d’informare in anticipo gli impiegati e i loro rappresentanti per cercare insieme soluzioni alternative ai licenziamenti.

La decisione di Lego arriva nonostante un miglioramento delle vendite nel primo semestre. Il gruppo, si legge in un comunicato, deve prendere delle misure per restare competitivo.

Addio Duplo

Le attività della fabbrica di Willisau, dove vengono rifiniti gli elementi della linea Duplo destinata ai bambini in età prescolastica, saranno trasferite nello stabilimento Lego di Kladno, (Repubblica ceca) o affidate a fornitori esterni con sede nell’Europa dell’est.

Il trasferimento della produzione, che dovrebbe essere terminato entro la prima metà del 2006, costerà l’impiego alle 239 persone attive nella fabbrica di Willisau.

«Gli alti costi in Svizzera sono stati un fattore chiave nella decisione di trasferire la produzione verso l’Europa dell’est», ha affermato Lars Altemark, vicepresidente della Lego. «Per ottenere il massimo dei benefici dalla riduzione dei costi è importante muovere delle unità intere, come abbiamo previsto di fare per la produzione in Svizzera».

Concorrenza

La fabbrica di Steinhausen sarà chiusa o venduta. Per Lego, Steinhausen non è concorrenziale e non può tenere il passo con le ben più moderne ed economiche forme di produzione che si trovano in Cina o nell’Europa dell’est.

Inoltre, negli ultimi tempi le capacità produttive della fabbrica di Steinhausen non hanno potuto essere sfruttate appieno.

Lego vorrebbe vendere la fabbrica, ma se non si dovessero trovare dei compratori lo stabilimento verrebbe chiuso definitivamente a fine gennaio del 2006. In questo caso 68 persone perderebbero il posto di lavoro.

Chiude anche la centrale di Baar

A Baar, nel canton Zugo, Lego aveva aperto lo scorso anno la sua centrale europea per il marketing e le vendite. Dal primo luglio 2006, la sede per il marketing verrà trasferita a Billund, in Danimarca.

Secondo il portavoce di Lego, Urs Bachmann, questo trasloco non avrà conseguenze negative per gli impiegati. Si tratta infatti esclusivamente di danesi che riguadagneranno così il loro paese d’origine.

La nuova strategia di Lego non colpisce solo la Svizzera. Il gruppo comunica che chiuderà due centri di distribuzione in Germania e in Danimarca e che rinuncerà ai servizi di distribuzione di terzi in Germania e in Francia.

La distribuzione in Europa verrà concentrata a Praga, presso la DHL Solutions. L’operazione – che dovrebbe concludersi entro marzo 2007 – colpisce altri 213 collaboratori di Lego.

swissinfo e agenzie

Lego è il quarto produttore di giocattoli al mondo.
Il nome viene dal danese «leg godt» e significa «gioca bene, divertiti», ma allude anche al significato latino di «lego», ovvero «io metto insieme».
Lo scorso anno, Lego ha registrato una perdita netta di 393,7 milioni di franchi svizzeri.
Il gruppo Lego è un’impresa di famiglia e non è quotato in borsa.
È stato fondato nel 1932 ed è basato a Billud, in Danimarca.

Nel primo semestre 2005 Lego ha realizzato un fatturato di 518 milioni di franchi svizzeri, in progressione del 2%, ma inferiore ai risultati dello stesso periodo del 2004.

Lego è da tempo in difficoltà. Nel 2001 e nel 2003 aveva già chiuso due stabilimenti a Baar, nel canton Zugo, con un taglio di 400 impieghi.

Ristrutturazioni importanti sono avvenute anche in Danimarca e Germania. Quest’anno il gruppo ha venduto anche il suo parco dei divertimenti di Legoland, aperto nel 1968 in Danimarca.

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