Luce verde per l’Osservatorio del traffico
Quattro anni dopo l'entrata in vigore dell'accordo sui trasporti terrestri, Svizzera e Unione europea intendono raccogliere dati statistici sul traffico di transito attraverso le Alpi.
Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha dato venerdì la sua approvazione all’istituzione di un Osservatorio del traffico alpino.
L’Osservatorio sarà chiamato tra l’altro a redigere statistiche annuali sull’evoluzione del traffico ferroviario e stradale nei paesi alpini, ha indicato in una nota pubblicata venerdì l’Ufficio federale dei trasporti (UFT).
Sulla base di tali informazioni la Confederazione potrà rivendicare, come previsto dall’accordo bilaterale sui trasporti concluso con l’UE, clausole speciali nel caso in cui il traffico dei mezzi pesanti dovesse essere perturbato e le capacità del trasporto ferroviario non fossero sfruttate completamente.
L’Osservatorio fornirà inoltre il suo aiuto al comitato misto anche in vista della fissazione della Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), che dovrebbe essere aumentata nel 2008.
Lunga attesa
L’istituzione dell’Osservatorio era attesa da tempo soprattutto dalle autorità svizzere.
Il progetto era già stato elaborato nel 2002, dopo l’entrata in vigore dell’accordo bilaterale sui trasporti terrestri tra la Svizzera e l’Unione europea, ma era ancora necessario il via libera dei Venticinque per metterlo a concorso.
Nel dicembre scorso, Max Friedli, direttore dell’Ufficio federale dei trasporti aveva espresso il suo disappunto per il blocco politico imposto dall’UE alla creazione dell’Osservatorio.
I Venticinque avevano infatti congelato alcuni dossier relativi alla Svizzera, in attesa di una decisione definitiva sul contributo elvetico al fondo di coesione in favore dei 10 nuovi membri dell’UE.
I costi dell’Osservatorio, che ammonteranno a oltre 390mila franchi il primo anno e a circa 156mila negli anni successivi, saranno divisi a metà tra la Confederazione e l’Ue.
Politica elvetica dei trasporti
L’accordo sui trasporti concluso con l’Unione europea dovrebbe innanzitutto permettere alla Svizzera di concretizzare la sua politica di trasferimento del traffico pesante dalla gomma alla rotaia.
Negli anni ’90, in seguito ai problemi creati dal crescente traffico di transito su strada, il popolo svizzero ha approvato in varie votazioni federali una serie di misure per ridurre il numero di autocarri che transitano attraverso le Alpi e favorire lo sviluppo del traffico ferroviario di merci.
Al centro della nuova politica dei trasporti svizzera, che ha ricevuto il sostegno dell’UE, figurano le due nuove trasversali ferroviarie alpine, quella del San Gottardo, che non sarà aperta prima del 2015, e quella del Lötschberg, che verrà messa in funzione già alla fine del 2007.
swissinfo e agenzie
Negli ultimi 20 anni il traffico di merci attraverso la Svizzera è raddoppiato.
Nel 1980, il 90% delle merci viaggiava su ferrovia. Nel 2005 questa percentuale è scesa al 65%.
Nel 2005 sono transitati attraverso le Alpi svizzere circa 1’200’000 veicoli pesanti.
La legge stabilisce che entro il 2009, ossia due anni dopo l’apertura della galleria di base del Lötschberg, questo numero sia ridotto a 650’000.
L’armonizzazione della statistica svizzera con quella dei paesi europei permetterà nei prossimi anni di raccogliere un numero maggiore di informazioni sul settore dei trasporti.
I dati raccolti verranno impiegati per concretizzare la politica svizzera in materia di trasporti di merci, che mira a ridurre il traffico di transito su strada attraverso le Alpi e a potenziare la rete ferroviaria.
Grazie a dati statistici euro-compatibili, la Svizzera potrà far valere, se necessario, delle clausole speciali per limitare i trasporti su gomma e sfruttare maggiormente il traffico ferroviario.
I costi dell’Osservatorio, 390’000 franchi per il primo anno e 156’000 ogni anno seguente, saranno presi a carico per metà ciascuna dalla Svizzera e dall’UE.
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