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Per le merci la strada o la ferrovia?

Entro il 2030 il traffico di merci in Svizzera dovrebbe raddoppiare Keystone

Entro il 2030 il traffico merci in Svizzera aumenterà del 50%. Quanto potrà essere trasferito su rotaia e quanto invece viaggerà ancora su gomma?

Le nuove trasversali ferroviarie alpine dovrebbero risolvere il problema dell’asse Nord-Sud. Per il resto, l’offerta su rotaia va migliorata e integrata con quella su gomma.

Entro il 2030 il trasporto globale di merci in e attraverso la Svizzera dovrebbe aumentare del 50% rispetto ai livelli attuali: il quantitativo di beni trasportati passerà dagli attuali 25 a 31-42 miliardi di tonnellate-chilometri (volume delle merci moltiplicato per i chilometri percorsi) l’anno, a seconda dell’evoluzione economica e delle future decisioni politiche.

Questi dati dati si basano su uno studio dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) intitolato “Prospettive per il traffico merci in Svizzera fino al 2030”.

L’obiettivo della Confederazione nel traffico merci, condiviso anche dall’Unione Europea, è il trasferimento dalla strada alla ferrovia.

Situazione attuale

In Svizzera ogni anno vengono trasportate 25 miliardi di tonnellate-chilometri di merci. Attualmente, il 61% viaggia su gomma, mentre solo il 39% su rotaia.

L’introduzione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) e l’incremento del limite di peso da 36 a 40 tonnellate per i camion hanno finora permesso di contenere (e in alcuni casi addirittura ridurre) il numero di veicoli pesanti sulle strade elvetiche.

Nelle ferrovie procede la liberalizzazione del mercato e aumenta la concorrenza. Sul fronte delle grandi opere i lavori avanzano secondo programma: Al Lötschberg è già stato piazzato il 59% dei binari e la messa in esercizio di questa galleria lunga 35 km è stata confermata per fine 2007.

Al San Gottardo (la galleria sarà di 57 km, la più lunga al mondo) nonostante le difficoltà geologiche, ad inizio 2006 era stato scavato più del 56% dei cunicoli progettati. L’apertura del tunnel è prevista per il 2015.

Prospettive fino al 2030

Come detto, in futuro il traffico di merci in Svizzera continuerà ad aumentare. La ferrovia in particolare dovrebbe presentare uno sviluppo particolarmente dinamico e potrebbe aumentare la propria quota di mercato dall’attuale 39% fino a quasi il 50% entro il 2030.

Anche nei prossimi anni i trasporti transfrontalieri (transito, import ed export) presenteranno la crescita più importante. Il traffico interno continuerà invece a perdere d’importanza: la sua quota di mercato dovrebbe diminuire dal 50% al 42% entro il 2030.

Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), nonostante la crescita, l’inquinamento prodotto dal traffico stradale calerà. Questa diminuzione sarà tuttavia molto più lenta di quanto pronosticato finora.

Dal 1980 ad oggi le emissioni di ossido di azoto (NOx) sono diminuite del 60%. Entro il 2030 si assisterà ad un’ulteriore riduzione del 50%.

Gestione efficiente e coordinata dell’infrastruttura

Per Ruedi Hofer, ingegnere cantonale di Basilea-Campagna, i principali problemi del traffico merci risiedono nell’accresciuta mobilità, nella concorrenza tra i sistemi di trasporto, nell’aumento dei veicoli pesanti sulle strade e nelle conseguenze sull’ambiente.

L’obiettivo a cui ambire è, secondo Hofer, l’utilizzo efficiente dell’infrastruttura di trasporto presente e di quella futura, attraverso una gestione globale della mobilità che unisca in maniera ottimale i differenti mezzi di trasporto.

Intervendo all’annuale congresso dell’associazione svizzera degli impresari delle costruzioni stradali (VESTRA), che ques’anno aveva come tema “Per le merci la strada – o la ferrovia?”, il presidente dell’associazione svizzera dei trasportatori stradali svizzeri (ASTAG) nonchè consigliere agli Stati Carlo Schmid ha ricordato l’importanza del trasporto su strada delle merci per l’economia svizzera.

Più dell’80% del traffico merci su gomma è infatti in relazione diretta con l’economia nazionale (traffico interno, import ed export).

Fondo infrastrutturale

Al fine di gestire anche in futuro la crescente mobilità e i relativi problemi di traffico negli agglomerati e sulle strade nazionali, il Consiglio federale intende creare un fondo infrastrutturale per finanziare i progetti di traffico urgenti e a medio e lungo termine.

l fondo avrà un capitale di 20 miliardi di franchi e una durata di 20 anni e sarà finanziato dalle riserve e dai proventi dell’imposta sugli oli minerali.

Il messaggio governativo è ora al vaglio del Parlamento.

swissinfo, Michel de Marchi

2005: 25 miliardi di tonnellate-chilometri di merci sono state trasportate in Svizzera.
39% su ferrovia (10 miliardi).
61% su strada (15 miliardi).
2030: 36 miliardi di tonnellate-chilometri di merci verranno trasportate in Svizzera.
47% su ferrovia (16.5 miliardi).
53% su strada (19.5 miliardi).

Il 1° gennaio 2001 la Svizzera ha introdotto la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) in sostituzione della precedente tassa forfetaria.

La tassa, differenziata secondo il tipo di motore e le emissioni inquinanti, è stata aumentata del 50% il 1° gennaio 2005.

Parallelamente, il limite massimo di peso sulla rete stradale svizzera è stato portato da 36 a 40 tonnellate.

Dal 2001 è pure entrata in vigore la Legge sul trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia, che mira alla stabilizzazione del traffico pesante attraverso le Alpi.

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