Piccole e medie imprese e rallentamento economico
Il rallentamento della congiuntura e l'incertezza dopo gli attentati terroristici negli USA si fanno sentire anche sulle piccole e medie imprese.
Le piccole e medie imprese temono un calo degli affari per l’inverno, o perlomeno una una stagnazione. È quanto emerge da un sondaggio effettuato dall’UBS presso 800 aziende che occupano meno di 100 persone.
Le Pmi sono comunque più ottimiste delle grandi imprese. In un contesto di rallentamento dell’economia, esse contribuiscono a stabilizzare la congiuntura, osserva la grande banca.
Salvo i panettieri, le aziende di trasporto e le agenzie di viaggi, tutti gli altri settori hanno registrato tra inizio di aprile e fine settembre un rallentamento delle attività. I rami più toccati sono l’orologeria, l’industria grafica e quella elettronica. Finora il personale è rimasto invariato, ma per l’inverno sono previste lievi riduzioni.
L’edilizia è il settore più pessimista. Il ramo dell’informatica spera invece un’accelerazione della domanda, dopo un’estate difficile. Le Pmi prevedono tuttavia un aumento degli investimenti per razionalizzare ed affrontare così le pressioni della concorrenza.
swissinfo e agenzie
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