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Swisscom, Posta, FFS: sempre meno posti di lavoro

Swisscom e gli altri: la moda dei licenziamenti Keystone

Per i prossimi anni le ex regie federali prevedono ulteriori tagli al personale. Swisscom, Posta e FFS occupano oggi circa 100'000 persone.

1000 posti in meno nel 2003: è il triste annuncio dato lunedì da Swisscom.

La Posta ridurrà i suoi effettivi soprattutto nel campo delle lettere e dei pacchi destinati al mercato interno. Lo ha dichiarato in un’intervista al SonntagsBlick, Ulrich Gygi, direttore della Posta.

La Posta vuole investire di più in campi come il Direct Marketing, il traffico dei pagamenti elettronico o il servizio di Mail Room. «Inoltre vogliamo crescere all’estero, soprattutto per quanto riguarda la corrispondenza e la logistica», afferma Gygi.

Posti in meno anche alle Ferrovie federali svizzere

Il numero d’impiegati delle FFS sarà «leggermente ridotto» nel corso dei prossimi cinque anni. Lo smantellamento dei posti di lavoro sarà però più moderato rispetto agli ultimi tempi. Questo è quanto sostenuto da Benedikt Weibel, direttore delle FFS, nei confronti del «SonntagsBlick».

«Ci sono alcuni settori dove ridurre i posti di lavoro è inevitabile. Penso ad esempio all’automatizzazione dei posti di manovra». Secondo Weibel però le FFS creeranno dei posti di lavoro in altri campi, ad esempio tra i macchinisti.

Smantellamento deciso per Swisscom

Il capo di Swisscom, Jens Alder, relativizza l’annuncio di lunedì scorso, secondo il quale verranno smantellati 1000 posti di lavoro.

«La concorrenza e la necessità di rispettare le regole imposte al mercato influiranno anche in futuro sui costi. È necessario razionalizzare. Ma a parte le modifiche strutturali già annunciate, non si sono prese altre decisioni», ha dichiarato Alder al Sonntagsblick.

Tuttavia risulta improbabile che nei prossimi anni la Swisscom riesca a creare nuovi posti di lavoro in Svizzera.

Secondo la «Sonntagszeitung», un documento interno alla Swisscom parla di ridurre il numero d’impiegati fino a raggiungere le 12’000 – 13’000 unità. Oggi l’impresa di telecomunicazione ha un effettivo di 17’300 unità.

Se la notizia venisse confermata, ciò significherebbe la perdita di oltre 3000 posti di lavoro in più rispetto ai 1050 annunciati lunedì.

Stando alle dichiarazioni di un quadro dell’azienda, si tratta di un piano concreto, la cui esecuzione verrà però rimandata fino al 2005. Alla fine del 2004, infatti, scade l’attuale contratto collettivo di lavoro, che in caso di licenziamenti prevede l’attuazione di piani sociali piuttosto onerosi per Swisscom.

Il fascino perverso del successo in borsa

Le dichiarazioni di Jens Alder hanno suscitato l’indignazione e le proteste dei sindacati. Ma anche tra la popolazione si fa fatica ad accettare che una ditta come la Swisscom, con miliardi di attivo, decida di smantellare migliaia di posti di lavoro.

Secondo la «Sonntagszeitung» è ormai chiaro che gli interessi personali della dirigenza di Swisscom – solleticata da dividendi sempre più alti – è uno dei fattori che ha portato alla forzatura dell’attuale strategia dell’azienda.

Alder si vedrebbe costretto a spingere verso l’alto la quotazione delle azioni Swisscom con ogni mezzo. In caso contrario, il consiglio d’amministrazione e il management di Swisscom vedrebbero messi a repentaglio i milioni investiti a partire dal 1998, anno in cui l’ex regia federale è entrata in borsa.

swissinfo e agenzie

Attualmente la Swisscom ha 17’300 impiegati
La Posta: 56’000 impiegati
FFS: 28’000 impiegati

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