
Fmi rialza previsioni pil svizzero 2025, +1,3%

Nonostante le persistenti incertezze, il Fondo monetario internazionale (Fmi) valuta le prospettive per l'economia svizzera in modo piuttosto ottimistico.
(Keystone-ATS) Per il 2025, prevede una crescita del prodotto interno lordo (pil) dell’1,3%, ha comunicato in un’analisi odierna.
Si tratta di un dato superiore a quello di aprile, quando l’Fmi aveva rivisto al ribasso le stime del pil elvetico dopo l’annuncio sui dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Allora, la crescita per l’anno in corso era stata portata al di sotto dell’1%.
Nel suo scenario di base, l’Fmi ha calcolato tariffe doganali americane del 10% sui prodotti svizzeri. Se invece dovessero salire fino al 31%, ciò inciderebbe sul pil con un calo compreso tra 0,2 e 0,3 punti percentuali, ha affermato l’economista Gabriel Di Bella in una conferenza stampa.
In linea di principio, gli esperti del fondo continuano a considerare la Svizzera una delle economie più competitive, resilienti e innovative al mondo. Si poggia su istituzioni forti e su una forza lavoro qualificata, mentre la crescita è sostenuta dai consumi privati, dall’aumento dei salari reali e dall’attività edilizia.
A causa delle difficoltà globali, tuttavia, la crescita nel 2025 e nel 2026 rimarrà probabilmente sotto il suo potenziale. Un’economia aperta e orientata alle esportazioni come quella elvetica è infatti particolarmente colpita dalle tensioni geopolitiche e dalle barriere commerciali. Per l’anno prossimo, l’Fmi ipotizza una crescita del pil dell’1,2%.
Per quanto riguarda l’inflazione, il Fondo monetario internazionale continua a pronosticare un tasso molto basso nella Confederazione. Secondo le sue stime, il rincaro medio annuo dovrebbe attestarsi allo 0,1% nel 2025 (ultima previsione: +0,2%) e salire allo 0,6% (+0,5%) l’anno successivo.