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Franz Gertsch, un gigante nel suo campo

Franz Gertsch
L'artista svizzero Franz Gertsch nel 2008. Da giovane, aveva intenzione di diventare insegnante di pianoforte. Keystone / Alessandro Della Valle

Era noto per i suoi dipinti sovradimensionati e iperrealistici. Franz Gertsch, per il quale la natura era una grande fonte di ispirazione, è deceduto il 21 dicembre all'età di 92 anni.

Ha lavorato fino alla fine. In uno studio sorprendentemente piccolo se si pensa alle dimensioni monumentali dei suoi dipinti. Nell’atelier di Franz Gertsch non c’era traccia di caos artistico: il suo spazio di lavoro era sempre ordinato.

Accanto alla porta si trova una chaise longue, sopra la quale è appeso un quadro del giovane Gertsch. Mostra una scena di strada a Berna in rosa, viola e blu, che l’artista dipinse quando aveva 16 anni.

Pittore con un cuore da musicista

Inizialmente, Gertsch vuole diventare un musicista. Il padre è un cantante e da ragazzo Franz inizia a suonare il piano. L’intenzione è di diplomarsi come insegnante di pianoforte. Teme che la pittura non gli avrebbe permesso di sbarcare il lunario.

Le cose vanno diversamente. Decide di dedicarsi all’arte e frequenta la scuola di pittura di Max von Mühlenen a Berna. La musica resta presente. Franz Gertsch vede un chiaro parallelo tra l’arte e il suonare il pianoforte. La natura visibile, dal suo punto di vista, è un codice che il pittore deve interpretare ed è “paragonabile alle note dello spartito per un pianista”.

Zeitgeist, ma non proprio

Franz Gertsch ha i primi successi con dipinti Pop Art; motivi bidimensionali con colori accesi. Ben presto si rende però conto che questo stile pittorico non gli si addice. Vuole creare immagini più vivide, ma sempre nello spirito del tempo degli anni Sessanta e Settanta.

Franz Gertsch davanti a autoritratto
È diventato un grande grazie ai suoi grandi quadri. Franz Gertsch davanti a un autoritratto. Foto scattata nell’aprile 1980 all’inaugurazione di una mostra alla Kunsthaus di Berna. Keystone / Str

Inizia a dipingere quadri iperrealistici di grande formato in cui ritrae persone in scene quotidiane e per nulla spettacolari. In questi dipinti, a volte utilizza colori luminosi per far apparire i motivi più plastici.

A metà degli anni Settanta, Franz Gertsch si trasferisce con la moglie Maria e i figli in un vecchio casale a Rüschegg, nella regione di Schwarzenburg, nel canton Berna. Un luogo in cui la natura, che riveste un’importanza centrale nelle ultime opere di Gertsch, è molto presente.

Artista camminatore

Il misticismo della crescita, dell’essere come si è, affascinava Franz Gertsch: “Come è possibile questa diversità nella natura? Quando si guarda un albero coperto di neve: chi ha una fantasia tale da riuscire a realizzare queste strutture, questi movimenti?”.

Molti motivi delle sue opere tardive provengono dai dintorni di casa. Immortala il piccolo fiume Schwarzwasser, le piante nei pressi del casale e il boschetto dove andava a passeggiare ogni giorno.

Proprio in quel bosco scatta le fotografie per il suo ciclo stagionale, realizzato tra il 2007 e il 2011. Le opere ritraggono un angolo di foresta quasi banale, come se ne trovano ovunque in Svizzera. Molti visitatori e visitatrici del museo, dirà Franz Gertsch, davanti al quadro si ricordano delle loro passeggiate.

Camminare è anche un atto di riflessione e contemplazione per Franz Gertsch. È anche il senso delle sue opere: l’esperienza visiva e spirituale della natura come espressione del vivente.

Un volto umano interessava all’artista tanto quanto una semplice foglia o la superficie increspata dell’acqua che scorre. L’essenza di ciò che è naturale: ecco ciò che l’arte di Gertsch cerca di catturare.

Traduzione: Zeno Zoccatelli

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