Gli apprendisti svizzeri alle olimpiadi dei mestieri di Seul
Dal 13 al 19 settembre si svolgono a Seul i "WorldSkills" o campionati mondiali di abilità per i giovani che hanno appena terminato l'apprendistato. Ancora una volta gli asiatici sono tra i favoriti quando si tratta di lavorare in fretta e meticolosamente: ma nemmeno gli svizzeri se la cavano male. Anzi quello elvetico è uno dei team più forti.
L'immagine dello svizzero lavoratore indefesso (ma preciso) sembra confermata da queste speciali olimpiadi. Dopo il successo dell'edizione di Montreal di due anni fa, da cui i nostri connazionali tornarono con una messe di 5 medaglie d'oro, 7 d'argento e 4 di bronzo, la delegazione svizzera, nuovamente composta di 37 candidati per un totale di 35 discipline, spera di ripetere l'exploit anche a Seul. L'interesse quest'anno è ancora maggiore anche in vista dei prossimi campionati che avranno luogo a San Gallo del 2003.
Il primo volo di Stefan
I giovani apprendisti in gara (devono essere nati tra il 1979 e il 1981) provengono da una quarantina di paesi. Si va dai mestieri più tradizionali come cuoco o falegname, a professioni nuove come l'informatico. Alcuni partecipano ben sapendo che le proprie chance di vittoria sono limitate. Altri come il 19enne elettromeccanico Stefan Schmid di Steffisburg seguono da mesi una preparazione speciale, con consulenze di esperti e corsi supplementari (anche di gestione mentale dello stress) perché vogliono arrivarci ad ogni costo.
"Prendo l'aereo per la prima volta" confessa Stefan a Swissinfo. L'elettromeccanico ha addirittura ottenuto dal suo capo di poter lavorare a tempo parziale per allenarsi in preparazione delle olimpiadi. Di fronte a lui ci saranno concorrenti molto agguerriti, come i coreani che in qualche caso passano quasi tutto il periodo della formazione preparandosi alla gara. Anche il marmorista bernese Andreas Ramseier va in Corea del sud per vincere: nelle qualificazioni si è imposto nettamente. Per lavoro lui solitamente restaura facciate di edifici in pietra arenaria. Ma a Seul dovrà lavorarne una molto più dura: il marmo. "Per vincere bisogna trovare il giusto equilibrio tra precisione e sveltezza". Parole che valgono anche per gli altri mestieri in gara.
La motivazione dei concorrenti
In palio per i nostri concorrenti c'è soprattutto il prestigio, "la stretta di mano del Consiglio federale", come dice scherzosamente Christine Davatz, capo della delegazione svizzera. "Altri paesi invece investono tutte le loro risorse per un solo mestiere, in cui sanno di essere molto forti. In caso di vittoria, ad esempio i coreani ricevono dal proprio governo 14 mila franchi per una medaglia d'oro: la metà per l'argento. I vincitori possono inoltre accedere in maniera privilegiata all'università. Ma se non vincono, la sconfitta è per loro un dramma.
Non è il caso dei nostri apprendisti le cui condizioni di lavoro (e di vita), le opportunità di carriera sono decisamente meno estreme rispetto ai loro colleghi asiatici. "La Svizzera vuole soprattutto offrire al maggior numero di giovani l'opportunità di vivere un'esperienza indimenticabile" aggiunge la signora Davatz. Insomma il viaggio a Seul, l'hotel a cinque stelle nel campo di preparazione, l'incontro con altri giovani da tutto il mondo ... per molti concorrenti svizzeri questa è già una ricompensa per la loro bravura professionale.
Allenamenti fuori orario
Ma non è certo solo per il viaggio gratis che il parrucchiere Raffello Votta di Wetzikon si è allenato per mesi fino alle 11 di sera. L'anno scorso ha vinto i campionati svizzeri e per lui il titolo mondiale nella sua categoria sarebbe una bella referenza. In quegli allenamenti fuori orario era spesso osservato e giudicato da ex-campioni della messa in piega che gli davano consigli preziosi. A Seul l'hairstylist d'origine calabrese cresciuto in Svizzera (l'unico italofono della delegazione elvetica) dovrà creare in tre o quattro giorni otto acconciature moderne, il che vuol dire, colpi di sole e tinte, oltre naturalmente a taglio e piega.
Pochi latini e poche donne
I ticinesi sono stati molto bravi nelle preselezioni, ma le loro prestazioni non sono state sufficienti a battere la concorrenza germanofona. Scorrendo la lista dei partecipanti ci si rende conto infatti che il luogo di provenienza privilegiato degli sfidanti è la svizzera tedesca e in particolare i cantoni orientali e quello di Berna. Sottorappresentati anche i romandi: tre i partecipanti su 37 candidati.
"L'apprendistato nel sistema scolastico nella Svizzera italiana e francese, è meno ancorato al programma di studi rispetto alla Svizzera tedesca", così si spiega Christine Davatz la scarsa partecipazione dei latini. "Un altro motivo" aggiunge "è forse che le preselezioni, completamente facoltative, non sono ancora molto conosciute fuori dalla svizzera tedesca".
Poche anche le donne; una è la cuoca Ramona Müller che ha la pesante responsabilità di difendere l'oro elvetico vinto in Canada due anni fa. Altri mestieri dove siamo favoriti sono la falegnameria e il giardinaggio. Esther Bürgin è invece fiorista e nel 1999 ha vinto il concorso svizzero Jungflor. La concorrenza per lei viene dai paesi nordici, dall'Olanda e dalla Germania. "Mi porto le mie forbici, il trapano, il martello ...". La decorazione floreale di una sposa o di una sala per congressi non è un lavoro così delicato come sembra!
Raffaella Rossello

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