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Il mercato internazionale attira sempre più viticoltori svizzeri

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Le vendite all'estero hanno un impatto positivo anche sul mercato interno Keystone

Incoraggiati dall’organizzazione mantello svizzera, sempre più produttori guardano oltre i confini, alcuni con notevole successo.

Fredi Torres e Michaël Hock collaborano dal 2020. Ed è a oltre mille metri di quota che è nata la partnership tra questo produttore, attivo su parcelle in Svizzera e in Spagna, e il direttore della cantina Sankt Jodern, con l’obiettivo di conquistare una posizione a livello internazionale.

“La gente è sorpresa che la Svizzera produca vino.”

Fredi Torres, viticoltore in Svizzera e Spagna

“La gente è sorpresa che la Svizzera produca vino. È proprio questo stupore che, durante il Covid, mi ha spinto a riflettere e a lanciarmi”, spiega Fredi Torres. “L’idea è quella di esportare il nostro vino di alta gamma. Attualmente esportiamo solo il 2% della produzione”, aggiunge Michaël Hock.

La loro collaborazione ha dato vita a tre annate, vendute a un prezzo compreso tra 55 e 120 franchi. Un costo che non ha scoraggiato gli acquirenti: nel 2024 hanno venduto 5000 bottiglie negli Stati Uniti, in Belgio e in Francia. Per dare ancora più visibilità ai produttori svizzeri, Fredi Torres organizza anche eventi internazionali.

Video: i vini svizzeri vanno all’estero (Basik, RTS, 08.09.2025, sottotitolato in italiano)

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I vini svizzeri si vendono soprattutto in patria

Secondo gli ultimi dati, nel 2024 sono stati esportati 1’043’582 litri di vino, ovvero meno del 2% della produzione nazionale. Il Regno Unito è il principale consumatore dei nostri vini di alta gamma. Più nel dettaglio, la Francia è il Paese che acquista più vini rossi, mentre la Germania predilige i bianchi.

La maggior parte della produzione resta dunque in Svizzera, ma lo sviluppo del mercato internazionale può fare la differenza, secondo Jasmin Schmid. “Se la gente conosce i tuoi vini all’estero, questo ha automaticamente un impatto sulle vendite in Svizzera. Molti produttori lo hanno notato e ora vogliono esportare per avere un ritorno anche sul mercato interno”, osserva la responsabile delle esportazioni di Swiss Wine PromotionCollegamento esterno.

Per aiutare i vini svizzeri a farsi conoscere, l’organizzazione collabora con ambasciatori come Jérôme Aké Beda, eletto miglior sommelier svizzero nel 2015. “Viviamo in un mondo instagrammabile e la gente ama tutto ciò che è nuovo nelle etichette, quindi bisogna cercare di renderle attrattive” sottolinea.

L’interesse per i vini svizzeri va oltre l’Europa

Michaël Schlegel e Nicolas Kiss sono riusciti a ottenere una licenza ufficiale di rivenditori in Canada. Hanno iniziato a vendere le prime bottiglie all’estero nel 2013. Dodici anni dopo, il 20% del loro stock viene commercializzato oltre Atlantico. “Collaboriamo con circa 65-70 viticoltori in tutta la Svizzera, distribuiti su 16-17 cantoni”, spiegano i due soci.

Se il Canada è il loro principale cliente estero, esportano anche negli Stati Uniti, a Singapore, in Danimarca e in Inghilterra. Nella loro selezione non ci sono solo prodotti di fascia alta. Per aumentare i margini e sviluppare il business, Michaël e Nicolas hanno deciso di produrre le proprie cuvée, stabilendo autonomamente i prezzi. “Oggi, un vitigno autoctono svizzero che permette di ottenere vini di qualità a prezzi contenuti è il chasselas. Ci consente di proporre bottiglie a 28-35 dollari in Canada”, rivela Schlegel.

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La cantina Gantenbein, pioniera a livello internazionale

Un produttore svizzero si distingue come pioniere nel mercato globale: si tratta della cantina Gantenbein nei Grigioni. È Daniel, insieme alla moglie Martha, ad averla fondata, e questa coppia, prossima alla pensione, esporta i propri vini dal 1984. I loro tre vitigni oggi sono richiesti in tutto il mondo, da Hong Kong a Taiwan fino all’Australia. Nel 2023, la cantina Gantenbein è stata persino inserita tra le 100 più influenti al mondo da un sito specializzato.

Il pinot nero e lo chardonnay della coppia sono venduti a 82 franchi, mentre il riesling a 62 franchi a bottiglia. Tuttavia, questi non sono i prezzi di mercato: la rarità e la qualità dei vini Gantenbein hanno generato una certa speculazione. Tra le 30’000 bottiglie vendute ogni anno dalla cantina, molte superano diverse centinaia di franchi quando vengono proposte nei ristoranti o dai rivenditori specializzati.

La quota di esportazione è del 40%. “La domanda è molto più alta, potremmo vendere tutto all’estero. Ma l’idea è trovare il giusto equilibrio tra i nostri clienti svizzeri e soddisfare i partner storici all’estero”, rivela Andreas Hütwohl, manager della cantina. Una storia di successo svizzera che potrebbe fare scuola nei prossimi anni.

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