L’istituto federale che spende oltre 50’000 franchi per “dopare” il personale… con delle noci
Come stimola le capacità intellettuali del suo personale l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI)? Offrendo un mix di mandorle, anacardi, nocciole e altre noci, per un costo di 50’000 franchi su otto anni.
L’IPI è incaricato di sorvegliare brevetti, marchi e design. Combatte la contraffazione, le copie e la pirateria. L’istituto vigila anche sul rispetto della denominazione d’origine “Svizzera”.
Lavorare all’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) significa spesso dover spremere le meningi. Le collaboratrici e i collaboratori si confrontano regolarmente con questioni complesse. Per esempio:
– Fruit-Union Suisse, l’associazione di difesa dei prodotti frutticoli svizzeri, può proteggere il suo logo a forma di mela o ciò viola i diritti di marchio di Apple? (No. Apple non ha il monopolio sul simbolo della mela.)
– Un imballaggio alimentare progettato con l’intelligenza artificiale può essere registrato come brevetto? (No. Solo gli esseri umani possono essere inventori.)
– La squadra nazionale svizzera di hockey su ghiaccio può indossare lo stemma della Confederazione sulle maglie? (Non proprio. Ma l’IPI si è mostrato conciliante.)
– Il marchio svizzero di scarpe On può apporre una croce svizzera sui suoi modelli? (No, ma una decisione giudiziaria definitiva non è ancora stata espressa.)
Collegato al Dipartimento federale di giustizia e polizia, questo “Ufficio federale dei brevetti” non lo è più in senso stretto; si tratta di un ente di diritto pubblico della Confederazione.
Giuristi nutriti con il “mix del camminatore”
Insomma, all’IPI si consuma ogni giorno molta materia grigia. La direzione dell’istituto ha quindi pensato che fosse necessario mantenere i cervelli ben oliati, come un tempo quello di Albert Einstein. Il fisico e premio Nobel ha infatti lavorato all’IPI come esperto tecnico dal 1902 al 1909, quando l’istituto si chiamava ancora Ufficio federale della proprietà industriale.
La soluzione trovata: il famoso il mix di noci e frutta secca ben noto alle escursioniste e agli escursionisti svizzeri.
Le ricerche in ambito nutrizionale mostrano infatti che questi frutti oleosi, ricchi di omega-3 e vitamine B, possono avere un effetto positivo sulle prestazioni mentali. Nel linguaggio moderno, si parla di “brainfood” (letteralmente “cibo per il cervello”), ossia alimenti che dovrebbero migliorare il funzionamento del cervello e potenziare le capacità intellettuali.
Salute per 40 centesimi a persona alla settimana
Questo “doping” delle collaboratrici e dei collaboratori è stato recentemente rivelato da un rapporto di audit del Controllo federale delle finanze (CDF) sugli acquisti dell’IPI. Dal documento si apprende che l’istituto ha effettuato un’”ordinazione quadro di noci” per un importo totale di 52’500 franchi, distribuito su otto anni. Un ordine croccante, ma perfettamente regolare: nessuna irregolarità, secondo il CDF.
Interpellato dalla SRF, l’IPI precisa che si tratta di una sorta di budget interno con tetto massimo, che consente di acquistare noci per un certo periodo, senza contratto formale né impegno a lungo termine. In totale, l’istituto può quindi spendere fino a 52’500 franchi in otto anni per questi snack. Se si divide questo importo per il numero di dipendenti, si ottengono circa 40 centesimi alla settimana per persona. In altre parole, noccioline.
La motivazione dietro questa spesa? La promozione della salute sul lavoro, conferma una portavoce dell’istituto. Nelle aree di pausa dell’IPI si trovano quindi ciotole piene di mandorle, anacardi, noci e nocciole. Inoltre, l’istituto mette a disposizione anche frutta fresca su ogni piano.
Neppure un centesimo del contribuente
E per chi si chiedesse se questa spesa è a carico del contribuente, nessun motivo di indignazione. L’Istituto federale della proprietà intellettuale si autofinanzia interamente grazie alle tariffe e agli emolumenti riscossi. In altre parole, sono gli inventori e le imprese che brevettano le loro idee a pagare il conto.
Tradotto con il supporto dell’IA/Zz
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