Case plurifamiliari sulla Kreuzstrasse, 2005.
Sabine Wunderlin
Stein, vista dal poligono di tiro, 1957.
Sabine Wunderlin
Stein, vista dal poligono di tiro, 2006.
Sabine Wunderlin
Stein, sulla via verso il Waldeck, 1968.
Sabine Wunderlin
Stein, sulla via verso il Waldeck (che ora passa sotto l'autostrada A3), 1981.
Sabine Wunderlin
Stein, la zona di Leihacher con la ciminiera di Roche in lontananza, 1982.
Sabine Wunderlin
Leihacher, 2006. Nonostante lo sviluppo urbano, la ciminiera di Roche è rimasta al suo posto.
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Nei pressi dello stagno di Jagge, 1968.
Sabine Wunderlin
Lo stagno Jagge ha ceduto il posto all'autostrada A3 Basilea-Zurigo, 1981.
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Campo di orzo nella zona di Gummi Hasler, 1988.
Sabine Wunderlin
Il campo è diventato un'area industriale, 2001.
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La casa dei genitori di mio padre sulla Zürcherstrasse, 1988
Sabine Wunderlin
Stesso indirizzo, ma nuove abitazioni, 2006.
Sabine Wunderlin
La fotografa Sabine Wunderlin è cresciuta a Stein, piccolo villaggio del canton Argovia. Sin da bambina è stata invogliata dal padre a documentare, macchina fotografica in mano, la scomparsa di alberi e case di fronte all’avanzare del progresso. Un lavoro che continua ancora oggi.
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In diverse zone, la “bella Svizzera” ha ceduto il posto a magazzini, quartieri residenziali e autostrade. «Solo una Svizzera povera è anche una Svizzera bella», ha detto una volta il pubblicista Benedikt Loderer, che nel suo libro “Die Landesverteidigung” (Difesa nazionale, 2012) denuncia l’espansione urbana incontrollata. (Immagini: Sabine Wunderlin)
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