Il Nazionale non vuole togliere l'immunità a Blocher
Il Consiglio nazionale non vuole che Christoph Blocher sia processato per dichiarazioni ritenute razziste dalla giustizia del suo cantone. Con 96 voti a 51 e 17 astensioni, ha deciso giovedì di non togliere l'immunità parlamentare al capo dell'UDC zurighese.
La richiesta di togliere l'immunità a Blocher è stata fatta dal Ministero pubblico del distretto di Zurigo, chiamato a occuparsi di quattro denunce per violazione dell'articolo del Codice penale sulla discriminazione razziale. Le denunce erano state depositate all'indomani del discorso di Blocher sul ruolo della Svizzera nella Seconda Guerra mondiale, pronunciato il 1. marzo 1997 a Zurigo-Oerlikon.
I fatti costitutivi della discriminazione razziale non sono chiaramente definiti, secondo il relatore della commissione Walter Bosshard (PLR/ZH). Nel suo discorso Blocher aveva criticato il comportamento delle organizzazioni ebraiche e non degli ebrei.
Inoltre, le linee direttive sull'interpretazione dell'immunità parlamentare prevedono espressamente un diritto alla polemica. In questo caso il limite non è stato superato. Sarebbe inoltre sproporzionato togliere l'immunità a un consigliere nazionale, quando i fatti incriminati non sono completamente appurabili.
Una minoranza rosso-verde si è battuta per togliere l'immunità a Blocher. La violazione del Codice penale è chiaramente stabilita, ha affermato Anita Thanei (PS/ZH). A suo modo di vedere, il discorso pronunciato da Blocher in piena crisi dei fondi in giacenza ha contribuito a trasmettere un'immagine di ebrei assetati di denaro. I politici hanno una grossa responsabilità in materia di lotta contro il razzismo, ha aggiunto Thanei.
L'oggetto passa al Consiglio degli Stati.
swissinfo e agenzie

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