
In aumento l’utile netto di swisscom

Swisscom è confrontata con una continua erosione dei margini, che l'anno scorso ha fatto scendere l'utile operativo (EBIT) del 26,2 per cento a 1,84 miliardi di franchi. Grazie alla vendita di partecipazioni, l'utile netto si è comunque attestato intorno ai 3,2 milardi di franchi, con un aumento del 32,2 per cento.
L’integrazione dell’operatore tedesco di telefonia mobile debitel, per la prima volta consolidata sull’intero esercizio, ha permesso a swisscom di aumentare il fatturato del 27,5 per cento a 14,1 miliardi di franchi. Senza la nuova filiale tedesca il giro d’affari sarebbe rimasto ai livelli dell’anno precedente.
Il consiglio di amministrazione propone di portare il dividendo a 19 franchi per azione: 11 franchi sotto forma di dividendo vero e proprio (contro i 15 dell’esercizio precedente) e 8 franchi sotto forma di riduzione del valore nominale dell’azione.
Presentando martedì alla stampa i risultati dell’esercizio 2000, il presidente della direzione del gruppo, Jens Alder, ha detto che «il 2000 è stato un anno turbolento per il settore delle telecomunicazioni, ma swisscom ha reagito bene». Rispetto a molti altri fornitori di servizi di telecomunicazione europei, swisscom vanta un bilancio estremamente solido e sia a livello di fatturato che di utile, nel 2000 sono stati raggiunti risultati record, ha sottolineato Alder.
La crescita dell’utile netto deriva dai guadagni realizzati con la vendita di partecipazioni (Cablecom, D Plus e tesion), che ha fatto affluire 1,575 miliardi di franchi nelle casse dell’operatore, e dai proventi finanziari.
L’erosione dei margini di guadagno si è fatta sentire in particolare nel settore della telefonia fissa (Public Com). Nonostante un volume di comunicazioni aumentato del 30 per cento, per un totale di 40 miliardi di minuti, il fatturato è diminuito del 18,6 per cento, attestandosi a 4,042 miliardi di franchi. L’EBIT ha raggiunto i 677 milioni di franchi, con una flessione del 51,6 per cento.
Più favorevole l’evoluzione nella telefonia mobile: la divisione Mobile Com, nella quale il gigante britannico del settore Vodafone ha deciso di partecipare con il 25 per cento, ha realizzato un fatturato di 2,847 miliardi di franchi (più 21,4 per cento). L’utile operativo ha raggiunto gli 1,192 miliardi di franchi, con un calo che è rimasto contenuto al 7,9 per cento.
Per l’anno in corso swisscom prevede un «leggero» aumento del fatturato, ma un nuovo cedimento dell’utile operativo a causa della continua pressione sui margini. Swisscom non ha più possibilità di espansione in Svizzera – ha dichiarato Jens Alder – ma dovrà cercare di conquistare nuove fette di mercato all’estero. Con la filiale tedesca debitel è stata gettata la base per rafforzare la presenza sul mercato europeo della telefonia mobile.
Un’altra possibilità di espansione è lo sviluppo di attività di comunicazione di dati sul mercato europeo, attraverso nuove acquisizioni. Alder non ha tuttavia voluto fare i nomi delle società sulle quali swisscom potrebbe mettere le mani, affermando di non avere alcuna fretta: «le società del settore che entrerebbero in linea di conto sono ancora troppo care e il loro prezzo è destinato a scendere».
A swisscom non mancano le disponibilità finanziarie per un simile passo. L’anno scorso il gruppo ha diminuito il suo debito netto di 3,4 miliardi di franchi, portandolo a 2,9 miliardi di franchi e aumentando la quota del capitale proprio di 6,9 punti percentuali al 38,9 per cento.
A ciò si aggiungono altre importanti entrate previste per quest’anno: la cessione del 25 per cento del pacchetto azionario alla Vodafone porterà nelle casse di swisscom 4 miliardi di franchi e altri 500 milioni arriveranno dalla vendita di 190 immobili finora di proprietà di swisscom.
swissinfo e agenzie

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