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In Svizzera 4 persone su 10 hanno un passato migratorio: chi sono?

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L'industria della ristorazione è uno dei settori dell'economia svizzera maggiormente dipendenti dalla manodopera straniera (immagine simbolica). Keystone / Christian Beutler

La migrazione sta sempre più plasmando la società in Svizzera, dove la quota di popolazione immigrata è tra le più alte al mondo: su 9 milioni di residenti, 2,5 milioni sono senza nazionalità elvetica e un numero ancora maggiore ha radici straniere. Da dove vengono? Quali sono i loro profili? Un ritratto in grafici.

Questo approfondimento è parte della serie “In cifre” dedicata all’immigrazione, un tema scottante in Svizzera, come nella maggior parte dei Paesi sviluppati. Analizzare il fenomeno in termini statistici aiuta a comprenderlo meglio e sfatare alcuni preconcetti.

In un precedente articolo abbiamo analizzato come e perché decine di migliaia di straniere e stranieri lasciano ogni anno la Svizzera.

In totale, 1,8 milioni di straniere e stranieri hanno deciso di immigrare in Svizzera tra il 2014 e il 2023. Sebbene una parte significativa se ne vada dopo pochi anni (vedi articolo sotto), l’immigrazione netta cumulata alla fine di questo periodo superava il milione di persone, secondo l’Ufficio federale di statistica (USTCollegamento esterno).

>> Gran parte delle persone che immigrano in Svizzera finisce per ripartire. Per saperne di più:

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Non si tratta di un fenomeno nuovo. La Svizzera ha conosciuto una forte immigrazione dalla fine del XIX secolo, in tre grandi ondate successive: la fase di industrializzazione fino alla prima guerra mondiale, la ripresa economica della metà del XX secolo -con un picco negli anni Sessanta- e l’attuale era della libera circolazione delle persone con l’Unione Europea (UE) e della globalizzazione -dall’inizio degli anni 2000.

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L’immigrazione è costante motivo di preoccupazioneCollegamento esterno per la popolazione e il mondo politico. Considerato il basso tasso di fecondità, i flussi migratori sono da decenni il principale motore dei cambiamenti demografici e l’attuale volto della società ne è il riflesso.

Il 40% della popolazione ha radici altrove

A fine 2023, circa 3 milioni di residenti in Svizzera di età superiore ai 15 anni avevano un passato migratorioCollegamento esterno, ossia 4 su 10. La quota è vieppiù aumentata negli ultimi dieci anni: nel 2012 ammontava al 35%.

Di queste persone, 2,4 milioni sono nate all’estero e immigrate nella Confederazione. Queste e questi migranti, detti di prima generazione, rappresentano quasi un terzo della popolazione adulta: si tratta di una delle percentuali più alte al mondo dopo alcuni Stati tra cui quelli del Golfo, città-Stato come Singapore, il piccolo Lussemburgo.

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Sono considerate persone con passato migratorio anche le circa 600’000 mila Secondas e Secondos, che costituiscono appunto la seconda generazione, nata in Svizzera da genitori nati all’estero.

Una persona su quattro è straniera

Immigrazione e nazionalità sono due concetti distinti. Di tutte e tutti i residenti con un retroterra migratorio, oltre un terzo ha la cittadinanza svizzera, per naturalizzazione o per nascita. Questo vale per una minoranza della prima generazione (meno del 30%) e per la maggioranza della seconda (70%).

Per contro, molte migliaia di persone di origine straniera le cui famiglie sono in Svizzera da almeno tre generazioni -quindi non considerate immigrate- non ne hanno la nazionalità.

La cittadinanza svizzera è di principio soggetta allo ius sanguinis (si acquisisce per filiazione) e piuttosto restrittivaCollegamento esterno. È noto che alcuni segmenti di popolazione hanno meno probabilità di ottenere la naturalizzazioneCollegamento esterno rispetto ad altri.

>> Per saperne di più sull’acquisizione della cittadinanza svizzera:

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In totale, il 27% della popolazione permanente della Confederazione non ha il passaporto rossocrociato.

Immigrazione in gran parte dall’Europa

Le donne che immigrano in Svizzera sono quasi tante quanto gli uominiCollegamento esterno (rispettivamente il 49% e il 51% dei nuovi arrivi nel 2023). La maggior parte (6 su 10) ha un’età compresa tra i 20 e i 45 anni, mentre le fasce di età inferiori ai 20 e superiori ai 45 anni rappresentano ciascuna circa il 20% degli arrivi.

Cittadine e cittadini di Paesi dell’Unione Europea (UE) e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) costituiscono il grosso dell’immigrazione. Nel decennio 2013-2022, due terzi degli arriviCollegamento esterno provenivano da queste aree.

La loro quota è leggermente diminuita nel 2023 (al 54%), a causa soprattutto dell’inclusione nelle statistiche sull’immigrazione di decine di migliaia di rifugiate e rifugiati dall’Ucraina.

A titolo di confronto, nello stesso anno, secondo i dati EurostatCollegamento esterno poco più del 20% delle persone immigrate in un Paese dell’UE/AELS proveniva da un altro Stato membro (prima della guerra in Ucraina la quota era di un terzo).

In altre parole, la Svizzera è tra i Paesi europei che accolgono il maggior numero di migranti di origine UE/AELS.

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La predominanza di cittadine e cittadini dell’UE/AELS in Svizzera si spiega con le condizioni preferenziali di cui beneficiano grazie agli Accordi di libera circolazioneCollegamento esterno. Lavoratrici e lavoratori di Stati terzi sono invece soggetti a contingenti e condizioni di immigrazioni rigorose: deve trattarsi di manodopera altamente qualificata, che risponde a specifiche esigenze del mercato del lavoro.

La composizione della popolazione straniera riflette le diverse ondate di immigrazione e la politica migratoria in Svizzera.

Le nazionalità italiana e tedesca sono le più rappresentate (14%, rispettivamente 13%) seguite da quella portoghese (11%) e francese (7%).

Dopo l’Europa si situano cittadine e cittadini di Paesi dell’Asia (8%), dell’Africa (5%) e delle Americhe (meno del 4%).

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Le nazionalità non UE/AELS più presenti in Svizzera coincidono in gran parte con quelle che sono state, o sono, più numerose nelle procedure di asilo: Kosovo e Ucraina in Europa, Eritrea in Africa, Afghanistan, Sri Lanka e Siria in Asia.

>> Per saperne di più sull’attuale situazione dell’asilo in Svizzera consultate il quadro riassuntivo elaborato dai nostri colleghi di SRF Data, con grafici aggiornati mensilmente:

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Principalmente per lavoro

Tuttavia, le e i richiedenti asilo sono una minoranza. Di tutte le persone immigrate dal 2014 e ancora presenti nel Paese alla fine del 2023, solo il 7% aveva un permesso NCollegamento esterno o FCollegamento esterno (asilo e persone ammesse provvisoriamente) e il 5% lo statuto SCollegamento esterno, ossia il permesso per persone bisognose di protezione rilasciato a partire dal 2022 a chi è in fuga dalla guerra in Ucraina.

La gran maggioranza delle persone che entrano nel Paese ha un permesso di soggiorno BCollegamento esterno (dimora) o LCollegamento esterno (temporaneo), perlopiù associato a un’attività lavorativa in Svizzera.

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Secondo le statisticheCollegamento esterno della Segreteria di Stato per la Migrazione (SEM), il lavoro è di gran lunga il motivo più comune di immigrazione. Nel 2024, più di metà delle 170’000 immigrate e immigrati (il dato SEM non include le persone entrate attraverso una procedura di asilo) è arrivata in Svizzera per lavorare. Di queste quasi 90’000 persone, il 95% proviene da Paesi UE/AELS.

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La seconda ragione più comune è il ricongiungimento familiare (un quarto del totale), quasi equamente suddiviso tra Paesi UE/AELS e Stati terzi.

Le circa 11’000 persone passate da una procedura d’asilo alla popolazione straniera residente permanente (che hanno ottenuto cioè un permesso di soggiorno come rifugiate/i) hanno rappresentato lo scorso anno meno del 7% dell’immigrazione.

Persone molto, o molto poco, qualificate

Le persone che immigrano in Svizzera arrivano in genere con un livello di istruzione inferiore o superiore a quello della popolazione residente.

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Secondo il centro di ricerca dell’Università di Neuchâtel dedicato alla migrazione nccr – on the move, questo indicatoreCollegamento esterno varia notevolmente a seconda del Paese di origine.

Nel periodo 2015-2018 (gli ultimi dati studiati), i tassi più elevati di istruzione terziaria sono stati riscontrati tra le cittadine e i cittadini di Paesi sviluppati extraeuropei, come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Ciò non sorprende, considerato che l’immigrazione di questo tipo di forza lavoro è soggetto a criteri di qualificazione.

Il tasso di istruzione terziaria è in media del 60% tra la popolazione immigrata dell’UE/AELS, con notevoli disparità tra Paesi. Chi proviene dal Regno Unito vanta il tasso più alto (quasi il 90%), dal Portogallo il più basso (22%).

A prescindere dalla loro origine, la percentuale di immigrate e immigrati con alta qualificazione è aumentata costantemente negli ultimi decenni.

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Settori economici a forte immigrazione

In cifre assolute, il maggior numero di lavoratrici e lavoratori d’origine straniera si conta nell’industria (oltre 200’000) e nel settore socio-sanitario (oltre 170’000). Questi due settori, da soli, impiegano quasi il 30% della popolazione attiva non-svizzera.

Tuttavia, è nel settore alberghiero e della ristorazione e in quello delle costruzioni che il peso relativo dell’immigrazione è maggiore: rispettivamente la metà e quasi il 40% della manodopera in questi settori proviene da altrove. Queste cifre tengono conto soltanto della popolazione straniera residente in Svizzera e non includono le 400’000 frontaliere e frontalieri presenti in diversi settori dell’economia elvetica.

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Alcuni impieghi poco qualificati sono occupati prevalentemente da immigrate e immigrati. Basandosi su dati più vecchi, l’nccr – on the move cita come esempiCollegamento esterno il personale domestico, di pulizia e di cucina, addette e addetti alla stuccatura, operatrici e operatori di macchinari.

All’altro estremo, le professioni della pubblica amministrazione e dell’agricoltura sono ancora svolte in maggioranza da forza lavoro svizzera.

>> Alcune persone immigrate in Svizzera condividono con noi le loro esperienze -in parte molto positive, altre difficili- nel relativo forum di discussione:

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Dibattito
Moderato da: Pauline Turuban

Siete già immigrati in Svizzera? Quali sono state le vostre esperienze?

Quali sono state le circostanze della vostra immigrazione in Svizzera? Cosa ha motivato la vostra decisione di restare o di ripartire?

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A cura di Samuel Jaberg

Traduzione di Rino Scarcelli

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