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La controffensiva di Biogen

Dopo l'omologazione di Rebif della svizzera Serono, la concorrenza biomedica contrattacca. In gioco il mercato americano contro la sclerosi a placche.

La multinazionale chimica Biogen ha intenzione di difendere la sua posizione quasi monopolistica sul mercato statunitense per i trattamenti contro la sclerosi a placche. Per questo contrattacco la compagnia farmaceutica, con sede a Cambridge nel Massachussetts, ha scelto due armi: il marketing e l’introduzione di un nuovo medicinale.

Prima dell’omologazione di Rebif, medicinale del gruppo Serono, Biogen aveva fissato per quest’anno a 200 milioni di dollari il budget pubblicitario per il suo prodotto Avonex. Ma l’improvvisa concorrenza ha spinto la direzione ad aumentare il credito.

Non si citano cifre, ma si farà riferimento agli sforzi di promozione della ditta svizzera, per reagire “adeguatamente”. La campagna per Rebif comincerà nei prossimi giorni.

Nuove terapie

A lungo termine, Biogen cercherà di contrariare l’invasione del proprio mercato, mettendo a punto un nuovo medicinale per combattere la sclerosi a placche. Un’accelerazione della ricerca è già stata annunciata.

Il medicinale allo studio si chiama Antegren o la sua fase di sviluppo dovrebbe concludersi entro il 2003. La commercializzazione potrebbe già avvenire nel 2004.

“Se Antegren garantirà gli effetti auspicati a livello clinico – spiega Jennifer Chao, analista del mercato farmaceutico americano per la Leerink Swann & Co. – Biogen potrà rispondere alla concorrenza”.

L’opinione degli esperti

L’obbiettivo dichiarato di Serono è conquistare il 25 per cento del mercato statunitense nelle terapie della sclerosi a placche. Un mercato pari a un miliardo e mezzo di dollari. Ma gli esperti sono scettici rispetto all’ambizioso programma.

Certamente lo studio della FDA, l’istanza di regolamentazione americana chiamata ad esaminare il prodotto prima della commercializzazione, ha confermato la maggiore efficacia del medicamento di Serono, rispetto a quello della concorrenza indigena. Ma lo studio ha il respiro di soli sei mesi.

Inoltre si rileva che Rebif è meno pratico di Avonex. Il medicinale svizzero esige infatti tre iniezioni settimanali, mentre quello americano richiede un solo trattamento su sette giorni.

Dati più sicuri

“La maggior parte degli specialisti vorrebbe i risultati di studi a lungo termine sugli effetti del nuovo medicinale, prima di prescriverlo ai propri pazienti”, afferma Jennifer Chao. “I primi dati sono molto promettenti, ma non credo che i medici abbandoneranno subito la terapia consolidata a favore di Rebif”, aggiunge Stuard Cook, presidente della Facoltà di medicina del New Jersey, sede anche dell’Organizzazione nazionale malati di sclerosi a placche.

Nondimeno l’omologazione del nuovo medicinale sul mercato americano ha portato al crollo dei titoli di Biogen. Il direttore delegato ha già ammesso di dover rivedere verso il basso gli utili per l’anno in corso e le proiezioni indicano un calo anche per il 2003. Le proiezioni precedenti si basavano sulla situazione di monopolio di Avorex e su un aumento delle vendite fra il 15 e il 18 per cento.

Marie-Christine Bonzon, Washington

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