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Votazioni federali del 26 settembre 2021

La Svizzera con il matrimonio per tutti e tutte supera i suoi vicini

La stampa internazionale applaude il grande "sì" del popolo svizzero al matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Keystone / Peter Schneider

La piccola e conservatrice Svizzera si apre finalmente al cambiamento sociale. Questo il verdetto della stampa internazionale dopo il voto di domenica. Con la donazione di sperma per le coppie lesbiche, il Paese è ora più avanti di alcuni dei suoi vicini.

Dopo il grande sì della Svizzera, rimangono solo tre paesi in Europa occidentale dove il matrimonio non è ancora legale per le coppie dello stesso sesso: Italia, Grecia e Liechtenstein.

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Nella vicina Italia, il quotidiano La Repubblica si chiede: “Gli omosessuali italiani correranno in Svizzera per sposarsi? “È possibile, dato che il Codice civile permette il matrimonio tra stranieri non domiciliati in Svizzera”, scrive il giornalista.

Una Svizzera conservatrice che si apre

La Confederazione non è più tra i ritardatari, ma ci è voluto del tempo, quasi 40 anni di lotta della comunità omosessuale. La decisione svizzera arriva 20 anni dopo quella dei Paesi Bassi, la prima nazione ad aver fatto il passo.

“Gli omosessuali italiani correranno in Svizzera per sposarsi? ”

La Reppublica

“Questo risultato – spiega su Repubblica il politologo dell’Università di Ginevra Pascal Sciarini – sta a significare che la Svizzera è diventata definitivamente progressista, anche se altri Paesi, come la Francia e la Germania sono arrivati prima. C’è tuttavia una differenza. In questi Paesi che le ho citato non è stato il popolo a decidere, bensì i governi e i Parlamenti. Quindi il risultato della Svizzera ha davvero un valore particolare”.

All’inizio del 2020 i seggi elettorali svizzeri avevano già segnalato un cambio di sensibilità, scrive Il Fatto Quotidiano: un altro referendum aveva infatti reso reato l’omofobia. Un notevole passo avanti – secondo gli analisti – per un Paese in cui, nonostante la depenalizzazione dell’omosessualità nel 1942, la polizia ha continuato a tenere “registri gay“, come eventuale prova d’immoralità in caso di crimini.

Altri sviluppi

Molti media internazionali ritengono che la Svizzera sia stata lenta a fare il passo, descrivendo il Paese come tradizionalmente conservatore. L’Associated Press (AP) sottolinea che le donne hanno ottenuto il diritto di voto solo nel 1971 a livello federale. “Un Cantone ha addirittura aspettato fino al 1990 per concedere loro il diritto di voto e di eleggibilità”, ricorda l’agenzia di stampa americana.

Comunque, po’ di violenza anche nella campagna

AP, come altri media, fa riferimento al tono talvolta virulento della campagna. La descrive come “piena di accuse e di tattiche sleali, con le parti opposte che si lamentano di manifesti strappati, moltiplicazioni di denunce alle hotline LGBTIQ*, email ostili e insulti diretti agli attivisti, e anche tentativi di mettere a tacere le opinioni contrarie”.

Un cartellone contro l iniziativa.
Uno dei manifesti scioccanti della campagna elettorale del campo degli oppositori al matrimonio per tutti e tutte. Keystone / Laurent Gillieron

I manifesti scioccanti delle persone contrarie, già notati prima delle elezioni, appaiono di nuovo sulla stampa estera. “I manifesti deploravano la mercificazione dei bambini e sostenevano che il matrimonio per tutti uccide il padre”, riporta l’Agence France Presse (AFP). Alla luce della fine della campagna offensiva degli oppositori della nuova legge, “che sembravano salire nei sondaggi”, AFP ritiene che la portata della vittoria sia una sorpresa.

“Tutti i tentativi di bloccare il matrimonio per tutti sono falliti”, nota la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Uno dei quotidiani più letti in Germania sottolinea che il campo del “no” “ha cercato invano di difendere la sua causa con immagini di bambini che piangono”. Tuttavia, gli svizzeri “hanno votato a netta maggioranza contro la riluttanza”.

Un passo avanti a due vicini

Anche se la Svizzera è “piuttosto in ritardo nell’apertura dell’istituzione del matrimonio rispetto ad altri Paesi occidentali”, sta comunque facendo un passo avanti rispetto alla Germania, nota la Süddeutsche Zeitung. In Svizzera, le coppie lesbiche hanno infatti accesso alla donazione di sperma, ed entrambe le donne saranno legalmente riconosciute come madri sin dalla nascita. “Quest’ultimo punto, noto come co-maternità, non è possibile in Germania: la madre non biologica deve adottare il bambino”, spiega il quotidiano tedesco.

Anche la stampa austriaca sottolinea che la Svizzera è ora in vantaggio. Intervistato dalla rete televisiva ORF Vorarlberg, Mario Lindner, portavoce per l’uguaglianza in seno al Partito socialdemocratico austriaco, ha accolto con favore la legge anti-omofobia adottata dagli svizzeri nel 2020, “che fornisce una protezione completa per le persone LGBTIQ contro la discriminazione”. Lindner ha aggiunto che “questo passo è ancora bloccato oggi in Austria”.

Il politico austriaco descrive l’adozione del matrimonio omosessuale nel Paese vicino come un “enorme successo, non solo per la comunità LGBTIQ svizzera, ma anche per tutte le persone che si battono per i diritti umani e il rispetto in Europa”.

Le coppie dello stesso sesso dovranno aspettare altri nove mesi prima di poter celebrare l’amore e l’uguaglianza. I primi matrimoni tra due uomini o due donne dovrebbero aver luogo nel luglio 2022.

*acronimo di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer.

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