Come lo chalet alpino è arrivato nei quartieri delle città

Prima di conquistare la Svizzera, lo chalet ha sedotto il mondo. Tuttavia, è soprattutto nella Confederazione che è considerato l'edificio tradizionale per eccellenza. Perché?
Se si chiedesse a cento svizzeri e svizzere cosa sia per loro una casa tradizionale locale, sicuramente la risposta sarebbe la seguente: uno chalet. Rustico e riccamente decorato. Un tipico pezzo di Svizzera. Proprio come il cioccolato, gli orologi e il segreto bancario.
A un esame più attento, tuttavia, ciò è vero solo in parte. Lo dimostra attualmente un’esposizione al Giardino dei ghiacciai di LucernaCollegamento esterno. Dall’apertura della struttura nel 1873, gli edifici simili a chalet costituiscono una parte importante della messa in scena turistica del Giardino dei ghiacciai.

A pochi passi di distanza si possono vedere altri chalet, proprio nel centro urbano. Uno di questi è lo Chalet Elisabeth del 1869: una costruzione in legno alta tre piani su un solido basamento in muratura, decorazioni in legno intagliato.
Un tocco di idillio alpino in mezzo alla città? Stephan Steger scuote la testa. “Tipicamente, uno chalet veniva costruito a blocchi”, quindi prevalentemente in legno. “Nel 1869, però, questo concetto era già interpretato in modo piuttosto libero”.

Steger è uno storico dell’arte e lavora per la conservazione dei monumenti del Cantone di Lucerna. Attualmente, invita a scoprire gli chalet durante visite guidate del quartiere.
I romantici diffondono l’idea dello chalet in tutta Europa
Le origini dello chalet risalgono al XVIII secolo. È la materializzazione di un luogo del desiderio, un frammento di mondo ideale.

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All’epoca, le poesie romantiche esaltavano la bellezza delle montagne e scatenarono un vero e proprio boom: viaggiatori e viaggiatrici da tutta Europa si recavano nelle Alpi svizzere. Tornati nei loro Paesi, iniziarono a costruire case ispirate a quelle viste qui.
“Lo chalet svizzero è, in realtà, un prodotto di reimportazione”
Stephan Steger
“Un chalet originale non esiste”, afferma Stephan Steger. In origine, lo chalet era solo un semplice rifugio sulle Alpi. In seguito, furono soprattutto le case contadine dell’Oberland bernese e del Vaud a servire da modello.
Tuttavia, si trattava sempre di una costruzione in legno, che si prestava perfettamente alla produzione in serie. “Lo chalet è quindi la prima casa prefabbricata della storia”, afferma Steger. “Permetteva di realizzare la propria idea di casa a un costo relativamente contenuto”.

Le esposizioni universali stimolano la produzione
Lo chalet diventa un prodotto di massa, e a contribuire in modo decisivo a questa trasformazione sono le Esposizioni universali. “Intorno al 1900, a Parigi venne allestita un’intera scenografia alpina”, racconta Stephan Steger. In loco si distribuivano cataloghi che promuovevano chalet prefabbricati, realizzati in serie, soprattutto da grandi aziende francesi. “Ma anche in Svizzera, nel periodo di massimo splendore, si contavano ben 24 fabbriche di chalet, che non si limitavano al mercato interno”.
L’architettura dello chalet, dunque, fu inizialmente accolta e reinterpretata all’estero, dove venne industrializzata. Solo in un secondo momento fece ritorno in patria.
“Lo chalet svizzero è, in realtà, un prodotto di reimportazione”, osserva lo storico dell’arte Steger. Intorno al 1900, iniziarono a spuntare ovunque anche in Svizzera. E non solo in montagna. “Proprio alla vigilia della Prima guerra mondiale, le città crescevano rapidamente. Lo chalet divenne un rifugio ideale dalla frenesia urbana”. Anche nel cuore di Lucerna.
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