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Aumenti salariali nuovamente interessanti, ma non in tutti i settori

I negoziati salariali sono passati anche dalla fase dello sciopero, che a volte è stato contestato da una parte dei lavoratori, come nel recente conflitto della ditta Aare, di Rheinfelden Keystone

Dopo gli anni di magra, i salari tornano a salire leggermente. La tornata negoziale dello scorso autunno ha portato ai dipendenti aumenti superiori al tasso d'inflazione. L'aumento medio è stato dell'1,4 percento.

Più precisamente, per quest’anno, circa 355.000 salariati hanno ottenuto un aumento medio dell’1,4 percento. Lo 0,4 percento di questo aumento rientra nel salario “al merito”. Da notare che il tasso d’inflazione si è situato lo scorso anno allo 0,8 percento. Anche i salari minimi sono aumentati dello 0,4 percento per 477.000 salariati che dispongono di una convenzione collettiva.

Questi risultati sono pubblicati dall’Ufficio federale della statistica (UFS) e si basano sulle trattative condotte fra le parti sociali per 41 convenzioni collettive di lavoro (CCL). Si tratta in tutto di 624.000 salariati, ossia il 49 percento di tutti i dipendenti protetti da una CCL, pari a circa il 20 percento delle persone attive nel settore privato.

L’86 percento di queste 624.000 persone hanno avuto un miglioramento grazie alle trattative. Il 31 percento ha avuto un aumento sia per i salari minimi, sia per i salari effettivi.

Gli adattamenti delle paghe variano molto a seconda dei settori. Nel settore primario (agricoltura e silvicoltura) non ci sono state trattative sui salari effettivi e per quanto riguarda i salari minimi si è deciso di mantenerli al livello del 1999.

Nel settore secondario (commercio e industria) i partner sociali hanno pattuito un aumento medio dell’1,5 percento dei salari effettivi: 1,3 percento di aumento generale e 0,2 percento di aumento sulla base del merito. Per i salari minimi è stato deciso un aumento dell’1,4 percento.

Per quanto riguarda il terziario (servizi), l’aumento effettivo è stato dell’1,1 percento. L’accento è stato posto sugli aumenti individuali al merito (0,7 percento). I salari minimi sono stati aumentati dell’1,5 percento.

Dal 1994 al 98, l’UFS ha costatato una tendenza in favore di aumenti individuali. Negli ultimi due anni, la tendenza sembra però essersi capovolta e gli aumenti generalizzati hanno nuovamente preso il sopravvento.

Lo scorso aprile, l’Unione sindacale svizzera ha tracciato un bilancio positivo delle trattative salariali. Accordi inferiori allo 0,9 percento hanno costituito un’eccezione e progressi significativi sono stati fatti nella riduzione del tempo di lavoro.

swissinfo e agenzie

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