Contratto nazionale nell’edilizia: le richieste del SEI
Pensionamento anticipato a 60 anni, aumento salariale di 250 franchi per tutti e riduzione dell'orario di lavoro: queste le richieste del Sindacato edilizia e industria (SEI) in vista del rinnovo del contratto nazionale nel settore della costruzione.
Ad illustrarle è stato mercoledì il segretario centrale del SEI, Hansueli Scheidegger, in un incontro con la stampa svoltosi sull’arteplage di Bienne, che dovrà ospitare una parte di Expo.02. Una ventina di raduni informativi si sono tenuti in altrettante località elvetiche, ma specialmente sui cantieri, per spiegare a media e operai la campagna sindacale.
Il negoziato con la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) per il rinnovo del contratto nazionale, che potrà essere prorogato fino al marzo del prossimo anno, comincerà a metà agosto. «E’ necessario giungere a migliorare la situazione degli operai, altrimenti l’autunno sui cantieri sarà animato», ha avvertito Jacques Robert, della direzione del SEI.
Nella trattativa col padronato, i sindacalisti punteranno innanzitutto a difendere il principio del pensionamento anticipato a 60 anni o dopo 40 anni di attività, ha detto Scheidegger. Da un sondaggio compiuto presso 4500 operai è infatti emerso che questa è un’esigenza perfino più importante della questione salariale.
Altra rivendicazione formulata dal SEI: la riduzione dell’orario di lavoro senza decurtazioni salariali: tre ore in meno, ossia da 40,5 a 37,5 ore la settimana. Sarà questa la prima tappa per giungere un giorno alle 35 ore.
C’è in atto una ripresa e i lavoratori dell’edilizia vogliono poterne beneficiare: il SEI chiede perciò un aumento generalizzato dei salari di 250 franchi per tutti, pari al 5 per cento. Aumento che, a parere del sindacato, è giustificato dal fatto che per anni la crescita della produttività non ha influito sui salari, rimasti al palo.
Oltre a queste richieste maggiori, il SEI ne avanza altre, relative ad una maggiore protezione della salute e della sicurezza sul lavoro. Esige norme più severe da applicare durante il maltempo e il rimborso del tragitto fino al cantiere. E’ comunque persuaso che la SSIC non accoglierà tutte le rivendicazioni. «Ma è nel loro interesse accettarle: ne risulterà una migliore immagine professionale – hanno affermato i due esponenti sindacali – e si potrà far fronte alla penuria di manodopera qualificata nell’edilizia».
swissinfo e agenzie
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