Vertenza Crossair: accordo sui salari, ma il sindacato non esclude nuove proteste
Ha finalmente trovato uno sbocco la vertenza salariale fra la Crossair ed i suoi piloti: gli stipendi verranno infatti aumentati dal primo luglio ed uno dei due piloti licenziati sarà riassunto dalla compagnia.
I rialzi degli stipendi raggiungono il 18 per cento per i comandanti ed il 5-10 per cento per i co-piloti. Il sindacato, non del tutto pago, non abbassa però la guardia e non esclude nuove proteste.
L’attuale Convenzione collettiva di lavoro (CCL) sarà prorogata fino al 31 agosto, come hanno annunciato venerdì il presidente di Crossair Moritz Suter ed il sindacato dei piloti CCP. La proroga permetterà la definizione di un nuovo contratto collettivo della categoria, la cui stesura è stata affidata all’Università di San Gallo, documento che sarà poi negoziato fra la direzione di Crossair ed il sindacato CCP.
Le due parti hanno contemporaneamente deciso di ritirare i ricorsi inoltrati al Tribunale arbitrale. L’ateneo sangallese analizzerà il sistema di rimunerazione, i tempi di servizio e le condizioni di lavoro di Crossair, confrontandole alla situzione esistente nelle altre compagnie aeree elvetiche.
Se l’Università di San Gallo non sarà in grado di fornire un rapporto in tempo utile, la validità della CCL in vigore sarà prorogata ogni mese con l’accordo delle due parti. Dal primo luglio e fino all’entrata in vigore della nuova CCL, Crossair verserà gli aumenti salariali proposti.
Thomas Häderli, uno dei due piloti licenziati durante la vertenza, riprenderà il servizio con effetto immediato. L’altro pilota, Yair Siegl, ha già trovato un nuovo impiego, precisano Crossair ed il sindacato CCP. Lo stesso Häderli, presidente del CCP, sottolinea che l’accordo è soltanto provvisorio. «La vertenza non è completamente risolta e manteniamo le nostre rivendicazioni. Ci riserviamo inoltre il ricorso a nuove misure di lotta», ha concluso il dirigente sindacale.
Il conflitto era scoppiato lo scorso ottobre. Il CCP aveva aspramente contestato i salari «nettamente inferiori alla norma» e denunciato «la pressione professionale» sopportata dai piloti.
Swissinfo e agenzie
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