The Swiss voice in the world since 1935

Libia: per Nato Gheddafi è ancora minaccia, può comandare truppe

(Keystone-ATS) La Nato continua a ritenere che Muammar Gheddafi rappresenti ancora una minaccia per il popolo libico in quanto “ha ancora l’abilità di comandare e dispiegare truppe”.

Lo ha detto il portavoce della missione Unified Protector, il colonnello canadese Roland Lavoie, in collegamento da Napoli.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Gheddafi “può ancora comandare e controllare le truppe e i loro movimenti, così come quelli delle armi, in particolare missili terra terra”, ha aggiunto il colonnello. Secondo Lavoie, Gheddafi rappresenta “una minaccia globale” per il popolo libico, ma la Nato non ritiene che “sia una minaccia reale per i paesi vicini”.

La missione militare della Nato in Libia “è ancora necessaria” e le operazioni a protezione della popolazione civile continueranno “finchè necessario, ma non un giorno di più”, ha detto dal canto suo la portavoce della Nato Oana Lungescu in un incontro con la stampa a Bruxelles.

In vista della conferenza degli amici della Libia, giovedì a Parigi, si sono moltiplicate le voci su una possibile dichiarazione della fine della guerra. Oggi, il premier polacco Donald Tusk, presidente di turno della Ue, si è augurato che giovedì a Parigi sia decretato la fine del conflitto.

Lungescu ha precisato che la decisione sulla fine della guerra è una decisione che spetta alla Nato e “che sarà presa dal consiglio Nord atlantico dei 28, sulla base della valutazione delle autorità militari dell’Alleanza”. La valutazione militare riguarderà – ha detto il colonnello Lavoie – “se il popolo libico potrà dirsi in salvo o no”.

La Nato ha ribadito che al termine del conflitto si attende che sia l’Onu ad assumere “un ruolo guida” nel processo di transizione per un nuovo futuro della Libia.

“Abbiamo dato un termine fino a sabato a Sirte e alle altre città fedeli a Gheddafi perché si arrendano, ha dichiarato intanto il presidente del Consiglio nazionale transitorio, Mustafa Abdel Jalil, che ha tenuto una conferenza stampa a Bengasi, trasmessa in diretta da Al Jazira.

Abdel Jalil si è augurato che le forze ribelli possano entrare “in maniera pacifica a Sirte e nelle zone meridionali del Paese ancora fedeli a Gheddafi”. “Sabato – ha aggiunto -, se non ci saranno indicazioni in tal senso risolveremo la questione militarmente. Ci auguriamo di no ma non possiamo attendere oltre”.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR