Lupo: in Usa è in pericolo, necessario stop caccia
(Keystone-ATS) ROMA – Nuove minacce per i lupi americani. Nonostante i funzionari dell’attività venatoria sostengano che la caccia abbia scarsi effetti sulle popolazione del “famoso” mammifero, simbolo del selvaggio west, un nuovo studio lancia nuovamente l’allarme: la caccia aumenta i tassi di mortalità complessiva e riduce i tassi di crescita.
L’analisi, svolta dal department of Ecology della Montana State University, ha evidenziato le condizioni delle 21 popolazione di lupi residenti nel Nord America, rivelando che la combinazione tra caccia sportiva e abbattimenti “sponsorizzati” dallo Stato ha decimato, solo lo scorso anno in Montana, il 63% della popolazione presente.
L’equipe di ricerca guidata da Scott Creel,come riportato dal New Scientist, ha scoperto che un’attività venatoria così “eccessiva” ha sia aumentato la mortalità annua complessiva che ridotto i tassi di crescita della popolazione del mammifero.
Un discorso “nuovo”, che si pone nettamente contro tendenza rispetto a quanto è stato “ampiamente” sostenuto. Finora infatti appassionati cacciatori, ma anche giudici e studiosi, avevano dichiarato che l’attività venatoria produce uno scarso effetto sulle popolazioni di lupi, perché molti di essi morirebbero comunque di fame o di malattie, ma le femmine del branco riescono a compensare le perdite con la “produzione” di più giovani. Un concetto giusto ma che, secondo quanto afferma Creel, vale solamente fino a che la caccia non tocchi un livello superiore al 22% della popolazione.