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Misure anti Covid fanno calare numero di altre malattie infettive

Laboratorio di analisi KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Le malattie infettive con obbligo di notifica sono diminuite del 20% lo scorso anno rispetto al 2019. Lo sottolinea l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nel suo ultimo bollettino, pubblicato oggi.

Il calo sarebbe legato alle misure di protezione sanitaria introdotte per contenere la pandemia di coronavirus e ai cambiamenti di comportamento della popolazione.

Complessivamente sono circa 65’000 le notifiche effettuate nel 2020. Le diminuzioni variano, in base alla patologia, dal 15% al 90%, rispetto ai valori degli anni fra il 2015 e il 2019. Solo il numero di casi di meningoencefalite da zecche è aumentato (+13%), probabilmente anche per il boom dell’escursionismo.

La chiusura dei centri di svago ha portato la popolazione a privilegiare le attività in campagna, ricorda l’UFSP. Indossare una mascherina, mantenere una distanza di sicurezza e limitare i viaggi, per citare solo alcune misure introdotte dalle autorità, hanno un effetto sugli agenti infettivi che si trasmettono da una persona all’altra attraverso goccioline d’acqua.

Oltre alle restrizioni, secondo l’UFSP hanno influito i cambiamenti di comportamento, ma forse anche la sottocopertura dei casi reali, poiché le persone malate non hanno voluto o potuto recarsi dal medico. L’UFSP non ha preso in considerazione malattie come l’influenza stagionale, la parotite, la pertosse e la borreliosi, poiché la loro notifica è volontaria. Ha invece selezionato 16 malattie infettive, suddividendole in quattro categorie.

Le quattro malattie respiratorie esaminate mostrano un chiaro calo del numero di casi segnalati. Si va dal -26% per la tubercolosi al -58% per l’infezione da pneumococco. In discesa anche i casi di legionellosi (-32%). Secondo l’UFSP, la chiusura dei centri di svago e il calo dei pernottamenti in hotel hanno portato a una minore esposizione agli impianti idrici che possono contenere i batteri della legionella.

Nel caso delle malattie che si trasmettono per via fecale-orale, il calo varia dal 24% per la campilobatteriosi all’82% per la shigellosi. Va notato che, nonostante il minor numero di casi, le infezioni da Escherichia coli enteroemorragico (EHEC, -51%), la salmonellosi (-27%) e la campilobatteriosi rimangono in linea con i mutamenti stagionali.

Tra le malattie trasmesse da vettori, anche la malaria e la febbre dengue sono fortemente diminuite, rispettivamente del 72% e del 90%. Visto che le persone hanno viaggiato meno a causa delle restrizioni, si sono registrate automaticamente meno infezioni di questo tipo, spiega l’UFSP.

Infine, si osservano diminuzioni anche delle malattie sessualmente trasmissibili, che vanno dal -15% per la clamidia al – 36% per la sifilide. La riduzione dei contatti personali può aver portato a una riduzione anche di quelli sessuali al di fuori delle relazioni fisse, in particolare con la chiusura dei bordelli decisa in molti cantoni, secondo l’UFSP. Si tratta tuttavia solo di un’ipotesi.

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