Difensore della foresta pluviale
Il pastore di pecore Bruno Manser lavorava nei Grigioni quando nel 1984 decise di emigrare nello stato del Sarawak, nel Borneo. Lo svizzero si è conquistato la fiducia dei Penan e ha adottato lo stile di vita semplice degli indigeni della giungla. Dopo sei anni ha fatto ritorno in Svizzera, da dove ha lanciato un’instancabile lotta contro le multinazionali del legno che stavano distruggendo la foresta tropicale.
Questo contenuto è stato pubblicato il 15 luglio 2016 - 10:52- Deutsch Regenwald-Aktivist
- Español Activista en la jungla
- Português Ambientalista
- 中文 热带雨林中的一分子
- Français Activiste de la forêt tropicale
- عربي ناشط نذر حياته للدفاع عن الغابات الإستوائية
- English Rainforest activist
- Pусский Защитник тропических джунглей
- 日本語 熱帯雨林・人権保護活動家
In Svizzera è diventato famoso negli anni Novanta, quando inscenò uno sciopero della fame di 60 giorni di fronte a Palazzo federale, sede di governo e parlamento, per mettere in luce la sofferenza dei Penan.
Bruno Manser è scomparso nella foresta malese nel 2000 ed è stato dichiarato morto da un tribunale svizzero cinque anni più tardi. Il suo lavoro è portato avanti dal Fondo Bruno ManserLink esterno, con sede a Basilea.
(Immagini: Fondo Bruno Manser)
Questo articolo è stato importato automaticamente dal vecchio sito in quello nuovo. In caso di problemi nella visualizzazione, vi preghiamo di scusarci e di indicarci il problema al seguente indirizzo: community-feedback@swissinfo.ch