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Orologi, export in netta crescita rispetto a 2021

L'orologio svizzero continua a interessare in tutto il mondo. KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) Le vendite di orologi svizzeri all’estero si confermano in espansione, perlomeno nel confronto con il 2021.

Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), in agosto le esportazioni si sono attestate a 1,7 miliardi di franchi, il 15% in più dello stesso mese dell’anno scorso, grazie in particolare all’attrattiva dei segnatempo meno cari e di quelli più costosi.

Dall’inizio del 2022 la progressione si attesta al 12%, sottolinea FH in un comunicato odierno. Sempre oggi l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ha però sottolineato che agosto segna un calo a livello mensile (-2,2%), il primo da aprile.

Tornando ai dati FH e quindi al confronto sui dodici mesi, agosto mostra un incremento per cinque dei sei principali mercati: è il caso in particolare degli Stati Uniti (+23% a 262 milioni), che per un soffio rimane il principale sbocco del Made in Switzerland. Seguono Cina (+15% pure a 262 milioni), Giappone (+48% a 115 milioni), Hong Kong (-8% a 113 milioni), Regno Unito (+11% a 112 milioni) e Singapore (+37% a 107 milioni).

Con accenti diversi si presenta l’andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato una progressione del 44% in termini di valore, la gamma 200-500 una contrazione del 26%, il comparto 500-3000 un aumento del 4% e la fascia oltre 3000 franchi un balzo del 20%.

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