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Calmy-Rey in Corea: un passo carico di simboli

Micheline Calmy-Rey mentre attraversa la linea di demarcazione Keystone

La ministra degli esteri svizzera Micheline Calmy-Rey ha attraversato martedì la linea di demarcazione tra le due Coree, a Panmunjon.

La Svizzera come mediatrice, perché il dialogo in favore della pace possa continuare: questa la volontà espressa dalla ministra.

“Il mio è stato un piccolo passo, ma spero che possa diventare un grande passo per la pace nella regione”, ha detto Micheline Calmy-Rey all’inviata di swissinfo Juliet Linley sulla linea di demarcazione.

Calmy-Rey ha precisato che durante la sua visita nella Corea del Nord ha offerto i buoni uffici della Svizzera per facilitare il dialogo, “perché la sicurezza può essere raggiunta attraverso il dialogo”.

La ministra degli esteri svizzera ha anche fatto presente l’importanza del rispetto dei diritti umani e valuta in modo incoraggiante il fatto che i rappresentanti ufficiali abbiano riconosciuto la necessità del dialogo.

L’onore di attraversare la linea di demarcazione

Martedì, la ministra ha raggiunto la Corea del Sud, attraversando la linea di demarcazione che divide la penisola, dove è di stanza una delegazione di cinque ufficiali elvetici.

L’attraversamento di questa frontiera è un avvenimento straordinario: Micheline Calmy-Rey è la prima rappresentante ufficiale di un governo a cui venga concesso questo privilegio. Il suo viaggio in Corea del Nord è inoltre il primo di un rappresentante del Consiglio federale, da quando nel 1974 i due paesi hanno dato il via alle relazioni diplomatiche.

I giornalisti sudcoreani hanno assistito numerosi all’avvenimento, a dimostrazione che i passi della ministra svizzera lungo la striscia di demarcazione rivestono un’importanza simbolica nella penisola. D’abitudine, i viaggiatori che passano da una Corea all’altra fanno infatti scalo a Pechino.

La Svizzera come apripista

«Quello compiuto da Calmy-Rey è un gesto che permette di allentare la tensione in un contesto di crisi», commenta Philippe Régnier, direttore del Centro di ricerca sull’Asia moderna, un istituto universitario basato a Ginevra.

«La Svizzera dimostra di essere preoccupata per un eventuale aggravarsi della crisi coreana. Una preoccupazione che condivide con la Cina, il Giappone e la Corea del Sud. Questi tre paesi sono dunque molto interessati all’operazione elvetica».

Régnier conclude sottolineando come «il tentativo di Micheline Calmy-Rey di mostrare che la cooperazione con la Corea del Nord può favorire una soluzione pacifica della crisi, apre la via alle iniziative di altri paesi».

Tensioni pericolose per la regione

Le relazioni fra la Corea del Nord e gli Stati Uniti si sono degradate dopo la ripresa del programma nucleare di Pyongyang. Per risolvere le tensioni sono in corso negoziati fra la Corea del Nord, la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti.

Nel corso di un vertice a Washington, mercoledì scorso, il presidente americano George Bush e il suo omologo sudcoreano Roh Moo-Hyun hanno sottolineato la necessità di una soluzione pacifica al conflitto con la Corea del Nord. Tuttavia, i due presidenti non hanno escluso “altri passi” se Pyongyang dovesse continuare a costituire una minaccia per la regione con il suo programma di sviluppo nucleare.

Una dichiarazione non certo gradita alla Corea del Nord, che proprio mentre assicurava la sua disponibilità al dialogo a Micheline Calmy-Rey dichiarava in altra sede per voce di Pak Chang-Ryon, un suo delegato: «Se il Sud dovesse prendere il cammino dello scontro politico parlando della cosiddetta questione nucleare o di misure supplementari, i rapporti tra le due Coree si ridurrebbero a zero».

Il resto del programma

A Seul, presso la rinomata università femminile Ewha, la Calmy- Rey terrà una conferenza sulla politica esterna svizzera e sulla promozione della pace. In seguito inaugurerà il progetto culturale svizzero-coreano «Benchmarking».

La visita si concluderà con una breve tappa in Cina, dove la consigliera federale avrà colloqui su questioni bilaterali e sulla situazione nella regione.

swissinfo, agenzie, Juliet Linley, Panmunjom

La Svizzera ha allacciato relazioni diplomatiche con la Corea del Nord nel 1974;
I programmi di aiuto allo sviluppo ammontano a circa 5 milioni di franchi all’anno.

Proveniente da nord, Micheline Calmy-Rey ha attraversato la linea di demarcazione tra la le due Coree.

Si tratta di un privilegio che le autorità di Pyongyang concedono per la prima volta a un rappresentante ufficiale in carica di un governo straniero.

Dal 1953, la Svizzera partecipa alla sorveglianza dell’armistizio fra i due Paesi, con una presenza di osservatori lungo la linea di demarcazione.

L’aiuto allo sviluppo svizzero è presente in Corea del Nord soprattutto con programmi nel settore dell’agricoltura.

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