Conferenza degli ambasciatori: far meglio conoscere la politica estera

Con la tradizionale gita nella regione del presidente della Confederazione in carica si è conclusa la conferenza degli ambasciatori svizzeri, iniziata lunedì. I partecipanti hanno discusso di economia e della tutela degli interessi politici svizzeri.
Riguardo all’economia, si è parlato soprattutto del nuovo programma della Confederazione di promozione delle esportazioni. I 40 milioni di franchi messi a disposizione per i prossimi tre anni dovrebbero andare a beneficio soprattutto di piccole e medie imprese (PMI).
Per affrontare il tema con delegazioni locali di piccoli e medi imprenditori, un centinaio di ambasciatori si erano recati mercoledì in quattro regioni del paese: Neuchâtel, Lucerna, Argovia e Emmental, nonché nei due semicantoni di Basilea.
I diplomatici hanno notato quanto lavoro rimane ancora da fare: «La maggioranza delle PMI non ha la minima idea di cosa può fare per loro un’ambasciata. Abbiamo constatato che la gente vive in galassie differenti», ha rilevato un partecipante. Nelle quattro regioni visitate si è anche dovuto constatare quanto poco interesse ci sia per le Nazioni Unite, malgrado le PMI siano favorevoli ad un’adesione svizzera.
Le giornate dedicate alle discussioni politiche hanno affrontato il tema del «dialogo tra le civilizzazioni» (all’insegna di cui l’ONU pone il 2001). È stato molto apprezzato l’intervento di un teologo islamico di Marsiglia, che si è espresso a favore di una separazione fra religione e Stato anche nei paesi musulmani.
I seminari hanno anche considerato la possibilità che la Svizzera ha di «attenuare la battaglia fra le culture». Con Philippe Roch, capo dell’Uffici federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, gli ambasciatori hanno parlato di politica ambientale internazionale. Roch ha chiesto loro di fornire a Berna più informazioni sulla situazione ambientale dei rispettivi paesi.
swissinfo e agenzie

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