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Contento il centro, deluse destra e sinistra

I parlamentari se ne tornano a casa dopo una settimana di dibattiti su asilo e stranieri Keystone

Il Consiglio nazionale aveva puntato parecchio sulla sessione straordinaria dedicata alla revisione della legge sull'asilo e alla nuova legge sugli stranieri. Ma i tempi si sono rivelati troppo stretti.

Oltre 200 proposte d’emendamento hanno ostruito la strada dei legislatori.

Dibattiti laboriosi

Nel tentativo di sostituire la legge sugli stranieri che risale al 1931, non più al passo con i tempi, la camera bassa si è persa nei dettagli: le discussioni devono essere rimandate alla sessione di giugno.

Più di 16 ore di «battaglia», da mercoledì a venerdì, e un lavoro a rilento che ha acceso gli animi. Di volta in volta sono stati usati la carota e il bastone, respingendo i tentativi della destra di rendere la legge sugli stranieri più severa e quelli della sinistra di allentarla dove possibile.

La nuova composizione del parlamento e del governo, in cui è maggiore la polarizzazione, ha avuto dunque un’influenza sui dibattiti.

Ma il problema maggiore è stato il numero degli argomenti in agenda: lo specialista di migrazioni del partito liberale radicale Philipp Müller ha proposto in particolare molti emendamenti alla legge sugli stranieri.

Il Consigliere federale Christoph Blocher e il suo partito, l’Unione democratica di centro (UDC/destra dura), avrebbero preferito rinviare la legge alla commissione. Per Blocher, il rifiuto del rinvio non poteva, purtroppo, che condurre a una sorta di “seduta di commissione allargata”, ovvero con la partecipazione di tutto il parlamento.

La legge sugli stranieri

Anche se non l’ha ancora discussa fino in fondo, il Consiglio nazionale si è almeno accordato sui principi di base riguardanti la nuova legge. Una maggioranza risicata ha approvato il cosiddetto “sistema duale” per l’ammissione dei lavoratori stranieri.

Vige la libera circolazione per i cittadini dell’UE o dell’AELS (Associazione europea di libero scambio che oltre alla Svizzera comprende l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia). Per i paesi extraeuropei verranno favorite le domande di lavoro di dirigenti, specialisti e persone impiegate “per lavori specifici”.

Per la manodopera da impiegare nei settori della costruzione, del turismo e della sanità, si potrà importare da paesi extraeuropei, ma solo quando i posti a disposizione non possono essere coperti dal mercato interno o da quello dei paesi dell’UE o dell’AELS.

Il Consiglio nazionale ha detto di no all’introduzione di un nuovo statuto di lavoratore stagionale, senza il diritto di portare i famigliari.

Conclusa la legge sull’asilo

Mentre la legge sugli stranieri dovrà essere ridiscussa a giugno, quella sull’asilo è stata approvata, ma solo dopo un dibattito fiume.

Le maggiori novità riguardano l’inasprimento delle norme attualmente in vigore e le concessioni nel campo umanitario. Così ad esempio le persone che non hanno ottenuto il diritto all’asilo, ma che non possono tornare nel proprio paese a causa di guerre o per il rischio di tortura, potranno ottenere un permesso temporaneo di lavoro e farsi raggiungere dalla famiglia.

La legge contempla anche la possibilità di tagliare gli aiuti a quei paesi che non cooperano riprendendosi i propri cittadini la cui domanda d’asilo è stata respinta dalla Svizzera.

Accolto il cosiddetto principio dello Stato terzo. Ciò significa che i richiedenti l’asilo che giungono in Svizzera da un paese ritenuto sicuro (sulla base di una lista allestita dal Consiglio federale), nel limite del possibile dovrebbero esservi rinviati, a parte qualche eccezione.

Inoltre, la Svizzera non entrerà più in materia sulle richieste d’asilo di richiedenti la cui domanda è già stata respinta in un paese dell’UE o dello Spazio economico europeo (SEE). Questa regolamentazione, prevista dal programma di risanamento delle finanze federali, è in vigore dall’inizio di aprile.

Soddisfazione al centro e in Consiglio federale

I partiti di centro sembrano soddisfatti:“È stata una buona settimana per il Partito popolare democratico PPD e la sua presenza in parlamento è stata sentita”, ha detto il capo del gruppo parlamentare PPD, Jean Michel Cina.

Anche il ministro della giustizia, Christoph Blocher, presente in sala durante tutta la settimana, stila un bilancio positivo: “È il risultato che doveva uscire. La polarizzazione esiste. In questo senso non si può cambiare nulla”, ha dichiarato a swissinfo.

I delusi

Diversa la musica a destra e a sinistra: “Un bilancio finora insufficiente e per noi inaccettabile”, per Hans Fehr membro UDC della commissione.

La socialista Christine Goll nel ripensare a questa settimana rimarca che: “Ciò che salta agli occhi è come la Svizzera sia isolata nel confronto europeo, nel discorso sull’asilo e sulla migrazione”

E per concludere, una citazione del portavoce della commissione, il socialista Andreas Gross, fatta già in apertura della sessione straordinaria: “La prossima volta bisognerà terminare l’esame di un progetto di legge prima delle elezioni o cominciarlo da capo dopo le elezioni. Ma non ripetere l’errore che abbiamo commesso”.

E cioè iniziarlo con un tipo di parlamento e volerlo terminare con un parlamento nel frattempo mutato.

swissinfo, Christian Raaflaub
(traduzione e adattamento: swissinfo, Raffaella Rossello)

A fine 2003 vivevano in Svizzera 830’486 cittadini dell’UE, di cui 211’652 nati in Svizzera.
640’547 persone provenivano da stati extraeuropei; di questi, 134’568 sono nati in Svizzera.
I profughi erano 64’652, di cui 24’467 accolti temporaneamente.

Nella sessione straordinaria del Consiglio nazionale (3-7 maggio) è stata discussa la revisione della legge sull’asilo e la nuova legge sugli stranieri.

La prima è stata approvata e passa alla Camera alta, il Consiglio degli Stati, mentre l’esame del nuovo testo della legge sugli stranieri continuerà nella sessione di giugno.

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