The Swiss voice in the world since 1935

Esercito XXI: i radicali per ampie modifiche del progetto governativo

Il progetto di riforma dell'esercito proposto da Samuel Schmid, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, raccoglie pochi consensi tra i partiti swissinfo.ch

Un esercito più flessibile, maggiormente sensibile agli interessi dell'economia e bene accetto dalla popolazione. È quanto ha chiesto il Partito liberale radicale (PLR) a Berna durante la presentazione delle linee direttive del partito riguardanti Esercito XXI. Per questa ragione, viene proposta una scuola reclute ridotta, 18 settimane al posto delle 24 previste dal governo.

Il futuro esercito dovrà essere composto da 120 mila soldati, cifra giudicata più che adeguata alla minaccia attuale. 4,3 miliardi di franchi l’anno per l’armamento sono considerati una somma ragionevole. Contrariamente all’esecutivo, il PLR vorrebbe inoltre il mantenimento delle truppe del treno.

Per il Consiglio federale, il futuro esercito dovrebbe essere ridotto, a partire dal 2003, dagli attuali 360 000 a 220 000 soldati, di cui 140 000 attivi e 80 000 riservisti.

Esercito di milizia e difesa nazionale

Non ci sono dubbi per il presidente dei radicali svizzeri Gerold Bührer: il piano così come è stato concepito dal Consiglio federale va profondamente rivisto. Vi sono troppi lati oscuri oppure formulati genericamente. I pilastri sui quali la difesa futura si reggerà sono il sistema di milizia e un armamento moderno adattato alla situazione strategica, ha aggiuto Bührer. L’esercito dovrà inoltre tenere in maggior considerazione le esigenze del mondo economico e di formazione dei giovani.

Un’analisi dell’attuale situazione geostrategica, ha affermato Bührer, indica che una scuola reclute di 24 settimane è troppo lunga. Diciotto settimane bastano. Ad esse si aggiungono 8 corsi di ripetizione. La consigliera agli stati vodese Christiane Langenberger ha rincarato la dose affermando che l’esercito del futuro «dovrà non solo contare su un ampio consenso popolare ma permettere ai giovani l’assolvimento dei loro doveri senza essere obbligati ad interrompere per troppo tempo i loro studi». A questo riguardo, la «senatrice» ha spezzato una lancia per una scuola reclute «a tappe».

L’accento posto dal PLR sull’esercito di milizia avrà come conseguenza una diminuzione del numero di reclute che deciderà di assolvere il servizio militare in un «colpo». Invece dei 3 mila uomini ventilati dall’esecutivo, i radicali pensano a contingenti di mille uomini. Militari professionisti o a «contratto» devono essere presi in considerazione solo quando il bisogno di quadri non potesse venir coperto dai soldati di milizia.

Nelle preoccupazioni del PLR, la collaborazione internazionale dovrà limitarsi all’istruzione, condotta e armamento. Esclusa una futura integrazione nella Nato mentre le ragioni per l’invio di soldati svizzeri all’estero in missioni di pace dovranno essere ponderate attentamente dando la precedenza agli interessi della Confederazione, come nel Kosovo. Per tutti questi motivi, Bürher chiede che il governo approfondisca i temi legati alla neutralità e alla politica di neutralità nel messaggio che preparerà per le Camere federali.

Priorità ai civili in caso di catastrofe

Queste modifiche comportano anche ritocchi profondi all’organizzazione futura dell’esercito. È toccato al consigliere nazionale bernese Johann Schneider-Amman tratteggiare a grandi linee il futuro assetto dell’esercito: le riserve sull’aumento del numero di volontari per svolgere la scuola reclute in una volta sola – ha precisato Schneider-Amman – «sono dovute al fatto che in caso di impiego interno quale corpo aggiunto in caso di catastrofe o insicurezza, questi soldati rischiano di mettere in ombra i commilitoni che hanno optato per la via classica». Quest’ultimi, ha precisato, «rischiano di rimanersene in caserma senza poter fare esperienza: vi è il rischio di istituire di fatto un esercito di serie A e uno di serie B».

In caso di catastrofe, l’esercito verrebbe guidato da civili: a questo proposito, ha affermato Schneider-Amman, «i radicali chiedono un rafforzamento delle forze di polizia cantonali cui i soldati verrebbero in aiuto e della protezione civile». Per Schneider-Amman, il testo del progetto governativo va troppo lontano poiché enfatizza oltre misura i compiti di protezione civile destinati ai soldati.

Partiti divisi

La procedura di consultazione su Esercito XXI terminerà il 31 luglio. Tutti i partiti di governo hanno espresso riserve sul progetto governativo: se per i socialisti – che si esprimeranno ufficialmente lunedì – la professionalizzazione dell’esercito non va abbastanza lontano, l’UDC trova il progetto troppo incline alla collaborazione internazionale: i soldati di «lungo corso» devono scomparire, a parere di questo partito che si riunirà il 18 agosto, poiché mettono in pericolo il sistema di milizia. Anche il PPD non vede di buon occhio questo esperimento ma considera positivamente l’accento posto sulla collaborazione con le organizzazioni internazionali.

swissinfo e agenzie

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR