La guerra relega le votazioni in secondo piano

La campagna per le votazioni federali del 18 maggio si è svolta fin qui all'ombra dell'attualità internazionale e non ha permesso agli elettori di raggiungere il normale livello di informazione.
Sembra mancare anche l’entusiasmo per le elezioni di ottobre.
L’attualità internazionale ha relegato in secondo piano la campagna per le votazioni federali del 18 maggio e persino quella per le elezioni di ottobre: la guerra in Iraq ha infatti dominato l’informazione e le preoccupazioni dell’opinione pubblica, mettendo in ombra il dibattito politico interno.
Gli osservatori politici rimangono tuttavia fiduciosi sulla partecipazione allo scrutinio.
Nessuno dei nove temi in votazione il 18 maggio, nemmeno i due relativi all’esercito, ha raggiunto il livello d’informazione che si registra normalmente nella campagna in vista dello scrutinio, rileva il politologo Claude Longchamp.
Manca la polarizzazione
Ma non solo: a sei mesi dalle elezioni federali del 19 ottobre non c’è la consueta forte polarizzazione destra/sinistra, aggiunge Longchamp.
Per i partiti il 18 maggio rappresenterà comunque un test sulla loro capacità di mobilitare i propri elettori, osserva il portavoce del Partito socialista svizzero (PS) Jean-Philippe Jeannerat.
Considerata l’importanza dei temi internazionali in questo momento è più difficile interessare i cittadini svizzeri alle votazioni federali, rileva il portavoce.
A suo parere, affinché l’attenzione pubblica si focalizzi su un argomento occorre che questo sia controverso. Il numero degli oggetti in votazione non è l’elemento determinante della partecipazione, anche se avrà un certo influsso.
Numero record di temi in votazione
Fra iniziative e revisioni di legge, l’elettorato elvetico dovrà pronunciarsi su ben nove oggetti: un primato assoluto dal 1866.
La Cancelleria federale ammette che non è l’ideale. Ricorda però che questa situazione è frutto di un concorso di circostanze. Da un canto, la scadenza entro la quale le iniziative popolari devono essere portate alle urne è stata raccorciata.
D’altra parte, il parlamento tende a opporre più spesso controprogetti e ciò prolunga la durata dell’esame delle iniziative. Infine, il 19 ottobre ci saranno le elezioni federali e il governo ha acconsentito alla richiesta dei partiti di cancellare il 30 novembre dagli appuntamenti per le votazioni federali.
Paura dell’astensione
Da più parti è stato avanzato il timore di un’abdicazione dei cittadini di fronte a questa valanga di oggetti.
Claude Longchamp ha invece un’ottica diversa. Ci sono i cittadini che si recano regolarmente alle urne che potrebbero effettivamente sentirsi sommersi da una tale massa di temi.
Ma questi potrebbero essere controbilanciati da coloro che votano solo quando c’è un argomento che li interessa.
Longchamp pronostica una partecipazione fra il 40 e il 45 per cento. Il politologo pensa però che non tutti i votanti si esprimeranno su tutti i nove temi: potrebbero risultare differenze fino al 10 per cento a seconda degli oggetti.
Ottimismo fra i partiti
Anche in seno ai partiti c’è ottimismo sulla partecipazione. La diversità dei temi dovrebbe favorire una mobilitazione di gruppi d’interesse eterogenei, prevedono i dirigenti dei partiti di governo.
Molti sono tuttavia preoccupati delle maggiori difficoltà dei promotori delle iniziative a far prevalere i loro argomenti in mezzo a tanti altri.
Su alcuni oggetti i cittadini potrebbero essere fortemente influenzati dalle raccomandazioni del Consiglio federale: ciò vale soprattutto per le iniziative sulle domeniche senz’auto e sui posti di tirocinio, nonché sulle revisioni di legge riguardanti l’esercito, secondo Longchamp.
A suo avviso, l’influsso governativo potrebbe invece essere inferiore sulle iniziative per la «parità di diritti per i disabili» e per «pigioni corrette».
swissinfo e agenzie
Il 18 maggio gli elettori svizzeri dovranno esprimersi su nove temi:
la modifica della legge federale sull’esercito e sull’amministrazione militare (Esercito XXI);
la legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile;
l’iniziativa popolare “per delle pigioni corrette”;
l’niziativa popolare “per una domenica senz’auto ogni stagione – una prova per quattro anni (Iniziativa per le domeniche)”;
l’iniziativa popolare “La salute a prezzi accessibili (Iniziativa sulla salute)”;
l’iniziativa popolare “Parità di diritti per i disabili”;
l’iniziativa popolare “Corrente senza nucleare – Per una svolta energetica e la di-sattivazione progressiva delle centrali nucleari (Corrente senza nucleare)”;
l’niziativa popolare “Moratoria più – Per la proroga del blocco della costruzione di centrali nucleari e il contenimento del rischio nucleare (Moratoria più)”
e l’iniziativa popolare “per un’offerta appropriata di posti di tirocinio (Iniziativa sui po-sti di tirocinio)”.

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