La politica federale dei trasporti piace agli svizzeri
Secondo uno studio presentato giovedì a Berna, è nel settore dei trasporti che le autorità riscontrano il più grande successo. Negli ultimi vent'anni, le scelte del Consiglio federale e della maggioranza del Parlamento sono state smentiti solo due volte d
Realizzato dal Programma nazionale di ricerca «Trasporti e ambiente» (PNR41) e illustrato dal politologo bernese, Adrian Vatter, lo studio ha preso in esame le ultime 27 votazioni federali tenute in Svizzera su questioni relative ai trasporti. In quest’ambito, il principale fattore di successo sembra legato al grado di sostegno offerto da governo, parlamento, partiti e associazioni agli oggetti in votazione.
Negli ultimi 20 anni, il popolo non ha seguito infatti le raccomandazioni delle autorità federali soltanto su due argomenti: l”iniziativa delle Alpi e la politica dei trasporti coordinati. Generalmente ottengono l’accordo degli svizzeri i progetti che mirano ad estendere le infrastrutture stradali.
L’iniziativa Avanti ha ad esempio forti possibilità di successo, secondo il politologo. «È la prima iniziativa nazionale del genere e i cantoni hanno già accettato sei progetti simili su nove in questi ultimi anni».
I ricercatori hanno anche analizzato 102 votazioni cantonali. Anche in questi casi, il tasso di successo delle autorità è superiore alla media. Un secondo studio realizzato nell’ambito del programma nazionale di ricerca rivela che il ricorso alla democrazia diretta è pagante per la politica dei trasporti.
Un altro studio del PNR41 si è occupato della questione dei pedaggi. Questi ultimi suscitano scetticismo e rifiuto, sia all’estero che in Svizzera. La maggioranza delle persone interrogate si pronuncia tuttavia a favore del principio «chi inquina paga».
swissinfo e agenzie

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