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Swissair torna a volare, mentre l’UE chiede spiegazioni

La Commissione europea avrebbe voluto essere avvertita dell'aiuto finanziario del governo che ha permesso a Swissair di riprendere il volo Keystone

Gli aerei della compagnia svizzera di bandiera, fermi a terra martedì e mercoledì, sono tornati a decollare giovedì. I primi velivoli sono partiti da Zurigo in mattinata. Intanto la Commissione europea ha «invitato» l'ambasciatore svizzero a Bruxelles, Dante Martinelli, a fornire «spiegazioni» sugli aiuti concessi dalla Confederazione alla compagnia Swissair, al di fuori delle procedure previste da un accordo bilaterale UE-Svizzera.

Secondo un portavoce della Commissione, sebbene l’accordo non sia stato ancora ratificato da tutti i Paesi dell’UE, è buona norma che la Svizzera proceda agli interventi di sostegno alla compagnia in forti difficoltà finanziarie «informando e cooperando con l’UE».

Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce della Commissione incaricato del dossier sui trasporti si è rammaricato di aver appreso dai giornali che Berna corre in aiuto di Swissair. «La Commissione avrebbe dovuto venir informata, perché se la Svizzera non è membro dell’UE – ha detto – essa fa di tutto per ottenere la ratifica dell’accordo sul trasporto, che la porrebbe sullo stesso piano dei Quindici».

L’ambasciatore Martinelli dovrebbe incontrare nel tardo pomeriggio il rappresentate della Commissione, il direttore generale dell’energia e dei trasporti François Lamoureux. In quest’occasione, secondo l’ambasciata elvetica, verranno date tutte le informazioni chieste da Bruxelles.

La Swissair vola ancora

Seppur con 25 minuti di ritardo sull’orario previsto, il primo aereo Swissair è decollato giovedì mattina, poco dopo le dieci da Zurigo, con a bordo una novantina di passeggeri, a destinazione del Sudafrica. Un passo importante, per la compagnia, la cui flotta era rimasta bloccata terra per due giorni, dopo la mancanza di liquidità finanziaria che ha impedito il rifornimento di carburante degli aerei.

Nel corso della giornata di giovedì, sono assicurati un terzo dei voli previsti, vale a dire 160 voli (di cui 110 effettuati da Crossair per conto di Swissair), contro i 486 che la compagnia avrebbe effettuato in condizioni normali.

La compagnia svizzera di bandiera svizzera, ha specificato un portavoce di Swissair, non effettuerà voli verso la capitale belga. I voli per tale destinazione erano stati sospesi lunedì, per premunirsi contro l’eventuale confisca di velivoli da parte delle autorità belghe o di un blocco da parte dei sindacati.

Per il momento, non sono ancora noti i voli che verranno effettuati da Swissair nella giornata di venerdì. Tuttavia, secondo il portavoce della compagnia, la situazione dovrebbe normalizzarsi per la fine della settimana, grazie al credito di 450 milioni di franchi, stanziato dal consiglio federale per permettere alla compagnia di bandiera di continuare a volare fino al 28 ottobre.

Ancora sconosciuta la rete della nuova Crossair

La rete di collegamenti della nuova Crossair non sarà nota prima del 28 ottobre. La compagnia ha bisogno delle prossime tre settimane per esaminare la rete di collegamenti e determinare le linee non redditizie e quelle che hanno un futuro, ha detto giovedì una portavoce della compagnia basilese.

I collegamenti attuali di Crossair non dovrebbero subire in linea di massima modifiche importanti e Basilea rimarrà il crocevia della rete regionale della compagnia, ha aggiunto la portavoce, ricordando che l’obiettivo è integrare i due terzi dei voli Swissair e che lo snodo del traffico di lungo raggio dovrebbe rimanere a Kloten. Non è però escluso – ha aggiunto – che Ginevra possa servire un numero maggiore di destinazioni intercontinentali

swissinfo e agenzie

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