Affitti legati all’inflazione: primo stop
L'idea di adattare gli affitti all'inflazione non decolla: il Consiglio nazionale, allineandosi alla propria commissione, ha scelto lunedì di non entrare in materia sulla relativa proposta di revisione del Codice delle obbligazioni.
La decisione è stata presa lunedì con 119 voti contro 61 e 1 astenuto: la modifica mirava a sopprimere la relazione tra gli affitti e i tassi ipotecari. L’oggetto dovrà ora essere trattato dal Consiglio degli Stati (Camera dei Cantoni).
Il compromesso raggiunto a fine 2007 tra i rappresentanti degli inquilini e dei proprietari prevedeva di adattare gli affitti pienamente all’indice dei prezzi al consumo. Nel febbraio del 2004, il popolo aveva però già respinto un progetto analogo.
Interrompendo l’esame dell’oggetto, la maggioranza – liberali radicali, democentristi, parte dei popolari democratici e dei socialisti – ha ammesso di voler limitare i danni, piuttosto che subire una nuova sconfitta popolare. Ciononostante, quasi tutti gli oratori hanno ammesso che l’attuale correlazione tra affitti e tassi ipotecari costituisce un problema.
Tuttavia, la vertenza sull’ampiezza della ripercussione del rincaro sugli affitti ha bloccato la revisione del diritto di locazione. La sinistra e i difensori dei locatari chiedono infatti un’indicizzazione dell’80%, impegnandosi – in caso contrario – a impugnare il referendum. La destra e i locatori esigono invece un tasso del 100%.
swissinfo.ch e agenzie

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