Check-in riuscito in parlamento
Decollo riuscito, nonostante qualche turbolenza, per la nuova compagnia aerea sorta dalle ceneri di Swissair. Per il piano sociale si veda però altrove.
Dopo la camera bassa, venerdì, anche camera dei cantoni ha dato sabato la sua benedizione al credito per una nuova compagnia aerea nazionale. Dopo otto ore di dibattiti, i deputati avevano accettato la proposta del Consiglio federale con 110 voti contro 56. Sabato, anche i senatori hanno discplinatamente seguito la richiesta del governo con 36 voti a favore e 3 contrari. La maggioranza qualificata della metà dei membri più uno era necessaria in entrambe le camere.
La dimensione sociale
Come in consiglio nazionale, anche il consiglio degli stati non ha voluto saperne di destinare una parte del capitale a un piano sociale per le migliaia di dipendenti della Swissair che hanno già perso o perderanno il loro posto in seguito alla gestione disastrosa di una compagnia che fu il fiore all’occhiello dell’economia svizzera. Il senatore socialista Ernst Leuenberger, ad esempio, non ha potuto fare altro che affidarsi alla buova volontà del Consiglio federale, affinché ricordi ai futuri manager la loro responsabilità in questo campo. In consiglio nazionale, i verdi ed alcuni socialisti si sono opposti al finanziamento proprio per l’assenza della dimensione sociale.
La mancanza di questa dimensione aveva fatto temere in un primo tempo la bocciatura del progetto grazie a un’alleanza tra la destra dell’Unione democratica di centro e dei liberali e un centro-sinistra composto di socialisti, verdi, evangelici e comunisti. Una bocciatura che non avrebbe potuto comunque bloccare lo stanziamento delle somme, ma che avrebbe provocato una grave crisi di fiducia tra governo e parlamento. Per finire, i socialisti hanno preferito rientrare nei ranghi per non mettere in pericolo altri 30.000 posti di lavoro.
Per la maggioranza borghese, non spetta alla Confederazione, ma ai partner sociali occuparsi del piano sociale. I radicali democratici, criticati per la loro implicazione al più alto livello nella gestione disastrosa di Swissair, hanno votato molto compatti insieme ai popolari democratici in favore del piano di finanziamento. Per loro, una compagnia aerea di bandiera è assolutamente indispensabile per l’economia svizzera. Inoltre, la catastrofe Swissair potrebbe ripercuotersi molto negativamente su Zurigo e il resto della Svizzera. Quando Zurigo ha il raffreddore, è stato detto, gli altri cantoni si ammalano d’influenza o di polmonite.
Una pagliacciata?
La principale opposizione è dunque venuta dalla destra, con l’Unione democratica di centro e i liberali contrari a un intervento così massiccio dello stato nel settore privato. Per l’Udc, la nuova compagnia, costruita sul vecchio modello Swissair, con gli stessi riflessi e con le stesse personalità, è destinata a fallire. Anche il principio stesso della sessione straordinaria è stato attaccato, perché molti hanno avuto l’impressione di partecipare a una discussione completamente inutile. Qualcuno non ha esitato a paragonare i lavori di questi due giorni a una pagliacciata.
Salvare valori tipicamente svizzeri
Il presidente della Confederazione e ministro dei trasporti Moritz Leuenberger ha ricordato che un fallimento completo della Swissair avrebbe provocato un effetto domino dalle implicazioni disastrose per l’economia di tutto il paese. “Il governo, ha sottolineato Leuenberger, ha dunque agito in prima linea per responsabilità sociale, oltre che per mantenere forte la piazza economica e per salvare valori tipicamente svizzeri, come l’affidabilità e la puntualità.”
Ricordiamo che il Consiglio federale ha proposto di assegnare 2,1 miliardi di franchi per il mantenimento dei voli Swissair fino a marzo (1,45 miliardi) e per la ricapitalizzazione della nuova Crossair (600 milioni). Il progetto prevede di rafforzare la Crossair per potere assicurare una quota minima di 26 collegamenti di lunga e 26 collegamenti di media distanza.
Mariano Masserini
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